Corriere della Sera

Il Tesoro chiama Ricci per guidare Sace Giansante presidente

Le nomine del consiglio di amministra­zione

- di Alessandra Puato

Dopo alcuni rinvii, ieri sono stati definiti i nuovi vertici di Sace. L’assemblea della società di garanzie sui crediti delle imprese e per il sostegno delle aziende, tornata il 17 marzo da Cassa Depositi e Prestiti sotto il controllo del Tesoro, ha designato amministra­trice delegata Alessandra Ricci, ex ceo di Simest, e nominato presidente Filippo Giansante, già consiglier­e espression­e del Tesoro.

Ricci ha lavorato in Sace per vent’anni ed era dall’anno scorso responsabi­le di Garanzia Italia e delle Garanzie green, in prima linea quindi con le imprese. Sostituisc­e Pierfrance­sco Latini, che rappresent­ava il socio Cdp. Giansante, laurea in Scienze politiche, classe 1967, ha una carriera interna al Tesoro: è dirigente generale in via XX Settembre, a capo della direzione Valorizzaz­ione del patrimonio pubblico, e siede anche nel board dell’Eni. La carica era stata finora occupata come facente funzioni dal vicepresid­ente Mario Giro, dopo l’uscita improvvisa del presidente Rodolfo Errore, in gennaio.

Le nomine sono un ritorno alle origini pre-Cdp e rispondono alle raccomanda­zioni della Corte dei conti, che nell’ultima relazione su Sace ha richiesto per gli amministra­tori della società i «requisiti di onorabilit­à e profession­alità previsti per gli esponenti aziendali di banche e intermedia­ri finanziari dal decreto 1993-385», oltre che una minore dipendenza da Fincantier­i, controllat­a da Cassa depositi e prestiti.

Il nuovo consiglio di amministra­zione, nella Sace del governo di Mario Draghi (che ne fu presidente), comprende anche Ettore Francesco Sequi, Francesca Utili, Marco Simoni, Vincenzo De Falco, Paola

Fandella, Federico Lovadina e Cristina Sgubin. Escono, tranne Giansante, i membri precedenti del cda, nominati con il governo Conte II, fra i quali il senatore Pd Roberto Cociancich, ex compagno scout di Matteo Renzi; Giro, ex viceminist­ro agli Esteri con Renzi e Gentiloni, attivo nella comunità Sant’Egidio; e Monica Scipione, data in area 5 Stelle, commercial­ista.

I nuovi vertici trovano conti record: il 2021 si è chiuso con 42 miliardi di risorse mobilitate (82 miliardi dall’inizio del Covid) dei quali 12 da garanzia Italia e oltre 3 dalle garanzie Green. La missione è sviluppare gli obiettivi del Pnrr, aiutando le imprese italiane a superare la crisi, per esempio sul piano di infrastrut­ture e transizion­e ecologica. Le risorse sono ampie, dopo il decreto Aiuti che vara per Sace la garanzia a condizioni di mercato (vale fino a 200 miliardi) e amplia le garanzie sui prestiti alle imprese in difficoltà per il conflitto Russia-Ucraina. Ma Ricci e Giansante dovranno anche affrontare partite delicate come Tim, Saipem e Ilva, alle quali Sace può essere chiamata a garantire prestiti per oltre 4 miliardi.

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Filippo Giansante, nuovo presidente di Sace

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