Corriere della Sera

Juve, quei piedi buoni chiesti da Allegri prima Di Maria poi Pogba

Non finisce qui, il nuovo progetto contempla anche Milinkovic

- Massimilia­no Nerozzi @MaxNerozzi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TORINO Tra John Elkann e Andrea Agnelli, ieri pomeriggio alla Continassa, si parlava delle opportunit­à d’investimen­to internazio­nale di Exor, la holding della famiglia Agnelli che controlla anche la Juve, e l’oggetto delle riunioni (cui hanno partecipat­o diversi manager) è la metafora per lo shopping estivo che attende il club bianconero. In realtà già iniziato, se per l’arrivo di Angel Di Maria, 34 anni di classe e trionfi, basta un ultimo incontro con Jorge Mendes, l’agente: al giocatore, in uscita dal Psg per scadenza di contratto, è destinato un accordo annuale (con opzione per il bis) sui 7 milioni di euro a stagione. Nell’essenziale ricetta di Massimilia­no Allegri l’argentino sarebbe il lievito per migliorare la fase offensiva, con piedi buoni ed esperienza (internazio­nale, anche).

Al momento, l’idea progettual­e della società è questa: giocatori full-optional, senza bisogno di rodaggio, meglio se a parametro zero. Curioso, per lo meno, visto che l’ultimo ordine di servizio all’allora capo dell’area tecnica Fabio Paratici suonava come l’esatto contrario: abbassare età (degli acquisti) e stipendi. Sulla virata strategica ha ovviamente influito una stagione peggiore delle due precedenti, con Sarri (scudetto) e Pirlo (quarto posto e due trofei). Poi certo, Allegri ha pescato imprevisti peggiori di quelli del Monopoli: s’è ritrovato senza Cristiano Ronaldo (a fine agosto) e Chiesa (rotto a gennaio). Resta che da lui il club si aspettasse un valore aggiunto, in linea con la busta paga da chef stellato. Morale: il ds Federico Cherubini cercherà di fornirgli ingredient­i per variare il buffet. Da qui la scelta di affidarsi agli slalom (e alle ripartenze) di Di Maria, giusto per non essere appesi alle giornate di Cuadrado, da anni il regista occulto.

Altra richiesta di Allegri, un radar in mezzo al campo, per captare rilanci e allacciare il gioco: da qui che è partita la narrazione su Paul Pogba, che da sogno è diventato desiderio e da eventualit­à a possibilit­à. Detto brutalment­e: se sarà solo questione di vil (e umanissima) pecunia, il francese andrà al Psg, se ballerà invece altro, i bianconeri sono convinti di avere non poche chance. L’altro giorno è stato illustrato il depliant: a Torino Pogba sarebbe la star (con il numero 10 sulle spalle) e, come si dice in questi casi, al centro del progetto. Sullo sfondo uno scenario da nostalgia hollywoodi­ana, cui l’ex non è indifferen­te. Venendo al sodo, nonostante la ferrea vigilanza dell’ad Maurizio Arrivabene, il club può arrivare a un accordo da 8 milioni a stagione, più due di bonus. L’altro nome in lista fin dai tempi

Ingaggio da 7 milioni

L’argentino in uscita dal Psg è in dirittura d’arrivo: si tratta sui 7 milioni a stagione

di Beppe Marotta è quello di Sergej Milinkovic-Savic: sarebbero tutti felici e contenti, non fosse che per strappare un sorriso pure a Claudio Lotito servono non meno di 70 milioni. Insomma, un’operazione da oltre cento, il doppio di quanto serva per Pogba. Allestito il casting per la difesa: indiziati per la corsia mancina Emerson Palmieri (Chelsea) e Udogie (Udinese), la sorpresa sarebbe Alessio Romagnoli. Segni particolar­i, mancino e parametro zero.

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(Afp) In arrivo Angel Di Maria, 34 anni, potrebbe essere il primo colpo di mercato piazzato dalla Juve decisa a riprendere anche Paul Pogba
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