Corriere della Sera

Mou, due finali e «un lungo futuro»

- Luca Valdiserri

Per Mou sono due finali: prima il Torino e poi il Feyenoord. Il difficile è farlo capire alla Roma e a Roma. «Per me la partita più importante è sempre quella che viene. Quella contro il Toro ci può dare il pass per l’Europa League dell’anno prossimo». Però tutti pensano solo alla finale di Conference contro il Feyenoord, mercoledì 25 a Tirana. Per i tanti senza biglietto sarà aperto l’Olimpico con incasso a scopi benefici. «Se mi chiedete quale è il mio pensiero, per me, adesso, è tutto Torino. Il problema è che non posso essere solo io a pensarlo. Devono pensarlo i giocatori, lo staff medico, i miei assistenti». Mou ha anche fatto il borsino dei possibili recuperi tra gli infortunat­i: Mkhitaryan fuori al 100% domani e con poche speranze per Tirana; Zaniolo con chance ridotte contro il Toro e discrete per la finale; Karsdorp è quello che sta meglio; Smalling è la brutta sorpresa, ma si farà di tutto per recuperarl­o almeno per il Feyenoord. Buone notizie da Spinazzola: nessun problema dopo i 45’ contro il Venezia. Mou e Ancelotti in due finali europee è anche il riscatto della vecchia guardia: «Sei finito solo se ti manca la passione. Mi conosco molto bene e conosco Carlo. Saremo noi a decidere quando dire basta. Se qualcuno aspetta questo, dovrà farlo ancora per molto tempo perché non succederà presto». Passione da canalizzar­e sempre nella direzione giusta. Ieri la Roma si è scusata formalment­e con i due cronisti aggrediti da un bodyguard martedì sera, a margine di una cena di squadra. Come riporta l’Ansa, sono arrivate le telefonate da parte dei dirigenti ai giornalist­i coinvolti e alle rispettive testate. L’addetto alla sicurezza — che non è un dipendente della Roma — è stato segnalato dal club all’azienda esterna a cui si appoggia in occasione di questi eventi. Non lavorerà più con la Roma.

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Special One José Mourinho (Getty)

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