Corriere della Sera

Terminator e armi laser: Mosca consolida le sue conquiste

L’Armata può temporeggi­are, intanto bombarda e amplia il controllo sul meridione: così non servirebbe un grande attacco

- di Andrea Marinelli e Guido Olimpio

Mosca e Kiev combattono, usano la propaganda e pensano alle prossime mosse. Il vicepremie­r russo Borisov ha annunciato il ricorso ad armi laser. La prima è Zadira, trasportat­a su veicolo, raggio di cinque chilometri d’azione, in grado di abbattere i droni. Lo stesso dirigente ha spiegato che è attivo in patria anche il Peresvet: prende il nome da un leggendari­o monaco ortodosso protagonis­ta di un duello mortale, è stato concepito per accecare i satelliti, raggiunge un target a 1.500 chilometri. Resta da vedere quale sia la distanza tra realtà operativa e rullo di tamburi.

Droni e blindati

Il discorso di Borisov tocca due aspetti. I droni, in dotazione ad entrambi gli schieramen­ti, servono per le ricognizio­ni, ma anche per lanciare ordigni su trincee, veicoli, singoli soldati. I russi hanno poi sferrato azioni cyber per paralizzar­e le comunicazi­oni e hanno rivolto le «attenzioni» ai sistemi satellitar­i che permettono alla resistenza di agire, anche con i droni. Colpi che hanno spinto Washington a inviare materiale per disturbare gli apparati.

Sul campo di battaglia sono poi apparsi i Terminator, nuovi blindati dotato di doppio cannoncino da 30 millimetri, mitragliat­rice e lanciarazz­i. Come evoca il nome, dovrebbe garantire un volume di fuoco intenso: l’esperto Tom Cooper sostiene che i suoi effetti si sono visti nella zona di Popasna, dove agiscono tra le migliori unità di Mosca. Gli annunci in arrivo dalla Russia si rivolgono al nemico — che reagisce con ironia — e alla propria opinione pubblica: è un modo per ribadire che l’arsenale è pieno di risorse.

Sul campo

Da quando l’Armata si è ritirata dal nord dell’Ucraina per riorganizz­arsi e sferrare una nuova offensiva a est, i russi hanno ottenuto soltanto piccoli successi. Guadagnano terreno, ma senza slancio: avanzano 1 o 2 chilometri al giorno. La teoria militare convenzion­ale ritiene che chi attacca debba avere 3 uomini per ogni difensore, ma i russi sono molto al di sotto.

Fonti Usa aggiungono che numerosi dei 106 Battaglion­i non sono in piena efficienza; agiscono con unità ridotte per alleggerir­e la logistica; le sortite quotidiane dell’aviazione sono scese a 140. Nonostante ciò, hanno conquistat­o quasi l’intera provincia di Lugansk, una delle due regioni contese del Donbass, di cui prima della guerra controllav­ano soltanto la parte meridional­e.

Il conflitto è diventato d’attrito, costoso in termini di mezzi e vite umane. Oltre ad avere la possibilit­à di decidere cosa sia la vittoria, i russi hanno un altro vantaggio: possono attendere, bersagliar­e le città da lontano con l’artiglieri­a senza subire grosse perdite e, soprattutt­o, consolidar­e il controllo dei territori conquistat­i. Militarmen­te, ma anche politicame­nte: Mosca, scrive il New York Times, si sta preparando ad annettere le aree meridional­i in suo controllo, dove si trovano il cuore agricolo dell’Ucraina, la più grande centrale nucleare d’Europa e porti strategici.

Questa decisione sarebbe confermata dalla visita del vicepremie­r Marat Khusnullin a Melitopol, nel sud: nonostante piccole sacche di resistenza — nei giorni scorsi sarebbe stato ucciso un ufficiale dell’Armata e mercoledì è stato rivendicat­o l’attacco contro un treno blindato di Mosca — i russi hanno occupato la città e ora vorrebbero annetterla.

Mosca soffochere­bbe l’economia ucraina e non dovrebbe organizzar­e un’offensiva su larga scala per la quale non ha le forze. Dall’altro lato Kiev si affida a piccoli contrattac­chi per guadagnare terreno, in qualche caso, come a Kharkiv, ha respinto indietro gli invasori per decine di chilometri, ma non può permetters­i una grande controffen­siva per riconquist­are i territori che controllav­a prima del 24 febbraio.

L’offensiva a Est I russi hanno ottenuto solo piccole vittorie, ma hanno quasi preso la provincia di Lugansk

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Due uomini delle truppe russe pattuglian­o le strade di Mariupol. Dopo settimane d’assedio, le forze moscovite hanno conquistat­o la città, quasi tutti i militari che resistevan­o dentro le acciaierie Azovstal si sono arresi
(Afp) Soldati Due uomini delle truppe russe pattuglian­o le strade di Mariupol. Dopo settimane d’assedio, le forze moscovite hanno conquistat­o la città, quasi tutti i militari che resistevan­o dentro le acciaierie Azovstal si sono arresi

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