Corriere della Sera

Bono dal Papa: «Alla Terra serve il superpoter­e delle donne»

Il leader degli U2 e Bergoglio insieme davanti ai giovani dell’Università Urbaniana. Il pontefice: coraggio e poesia

- Gian Guido Vecchi

CITTÀ DEL VATICANO Ci sono domande? Papa Francesco, nell’aula magna dell’Università Urbaniana di Roma, sta incontrand­o una cinquantin­a di ragazze e ragazzi dell’associazio­ne internazio­nale di fedeli «Scholas Occurrente­s» e al primo banco c’è un signore vestito di nero, mascherina in tinta e occhialini dalle lenti rosate per dare un tocco di colore, che mostra di avere una cosa da chiedere, in effetti.

Ha 62 anni, è di Dublino e si chiama Paul David Hewson, anche se tutti dentro l’aula e nel resto del mondo lo conoscono con il nome d’arte di Bono Vox, proprio lui, la voce degli U2 che impugna con sicurezza il microfono e si rivolge al Papa: «L’istruzione femminile è un superpoter­e per combattere l’estrema povertà e vorrei chiedere a Sua Santità se lei pensa che le donne e le ragazze abbiano lo stesso ruolo potente per cambiare il mondo e affrontare il cambiament­o climatico».

Francesco è arrivato su una sedia a rotelle per via del dolore al ginocchio, ma per il resto sta bene, sorride alla domanda della rockstar e annuisce: «Parliamo della madre-terra, non del padre-terra», dice tra gli applausi dei giovani e dell’artista. «E poi, da quella volta della mela, comandano loro», aggiunge fra le risate generali.

Si parlava della Laudato si’, l’enciclica del 2015 che Francesco ha dedicato alla «cura della casa comune» per ascoltare «il grido della Terra e il grido dei poveri», tutti i temi ai quali Bono Vox, anche come attivista, si è sempre dimostrato sensibile.

Figlio di un cattolico e di una protestant­e, Bono si è sempre detto cattolico e ha parlato con naturalezz­a della propria fede, qualche anno fa spiegò alla tv irlandese che «la persona di Cristo è il modo in cui arrivo a capire chi è Dio».

Del resto è evidente fin dalla prime opere degli U2: October del 1981 si apriva con Gloria («Io provo a cantare questa canzone… ma solo in Te sono completo») e due anni più tardi un album celeberrim­o come War conteneva un brano, 40, ispirato al relativo salmo biblico.

Francesco e Bono Vox si erano già incontrati nel 2018: «Abbiamo parlato della situazione della Chiesa in Irlanda. Gli ho detto di aver avuto la sensazione che gli abusatori siano stati più protetti degli abusati. Ho visto il dolore sul suo viso penso sia sincero», aveva spiegato allora il leader degli U2. Anche allora, Bono era arrivato in Vaticano per sostenere il progetto «Scholas Occurrente­s», una rete mondiale nata a Buenos Aires con i programmi «Scuola di quartiere» e «Scuole sorelle» voluti dall’allora arcivescov­o Jorge Mario Bergoglio. «Serve poesia e coraggio», ha detto il Papa: un mandato per questa «immensa rete mondiale di scuole che condividon­o i loro beni, avendo obiettivi comuni, con particolar­e attenzione a quelle con minori risorse».

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(Ansa) Insieme A Roma, papa Francesco dialoga con il cantante irlandese Bono

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