I villaggi della carovana gioia di sponsor e tifosi Una piccola città montata e smontata cento volte
Tra poco si cercheranno già gli spazi per il 2023
Conclusa la trasferta ungherese, il Giro d’Italia ha ripreso la sua marcia dalla Sicilia con la tappa Avola-EtnaNicolosi, 172 chilometri con arrivo al rifugio Sapienza. Situato a 1.910 metri di altitudine, ha più volte rischiato di finire incenerito dalle eruzioni del vulcano. Nonostante l’altitudine e il terreno un poco impervio, il Giro d’Italia ha trovato il modo di allestire Giroland, il villaggio di arrivo (dedicato al tema del circo) proprio a pochi metri di distanza dal traguardo. Una situazione ideale per organizzatori e pubblico.
I villaggi d’arrivo e partenza sono una parte integrante della corsa, la completano pur vivendo di vita propria. Nascono e svaniscono nello spazio di poche ore grazie a due distinti team (formati da uomini di grande esperienza) e strutture facilmente trasformabili e trasportabili. In tutto questo c’è movimento e studio. Non sempre, tuttavia, si ha la fortuna di godere di spazi ampi come sull’Etna ed è necessario recarsi lontano, anche di parecchi chilometri. Venerdì 27, il Giro partirà da Marano Lagunare (Udine) per arrivare fino al Santuario di Castelmonte, 177 chilometri con un dislivello di ben 3.230 metri.
Una tappa durissima, sferzante. Strade tortuose e strette. Il pubblico accalcato, come sempre accade. Lassù al Santuario di spazio ce n’è veramente poco e il villaggio di arrivo sarà allestito a Cividale del Friuli, quindici chilometri prima del traguardo, comunque una delle cittadine da cui transita la corsa. L’obiettivo è avvicinare il maggior numero di persone e pure quei collezionisti che amano i gadget offerti dal Giro d’Italia e dai suoi numerosi partner.
Il villaggio di partenza necessita di almeno duemila metri quadrati di spazio per ospitare venticinque stand di circa 4x4 metri ciascuno. Non appena i ciclisti prendono il via, inizia la fase di smontaggio. Tende e strutture vengono caricate su furgoni e trasferite alla città di partenza successiva. Il villaggio viene poi rimontato di notte, spesso si lavora fin dopo la mezzanotte. Poche ore di sonno e alle sei del mattino gli operatori sono di nuovo all’opera.
Un ulteriore team, intanto, si occupa del villaggio di arrivo. Tutto deve essere pronto per accogliere entro le undici gli sponsor. I cancelli, poi, si aprono al pubblico alle 14.00. Tra le particolarità, un palco dedicato alla radio del Giro e alle attività d’intrattenimento con cantanti, artisti e giocolieri. A Giroland si può anche pedalare in modalità virtuale per poi continuare a rivivere a casa, sulla propria smart bike, le stesse emozioni.
Il Giro d’Italia è un momento felice della storia del Paese. Una carovana di colori, fiati, sudore con la capacità di attrarre anche chi di ciclismo non sa proprio nulla. Per i tifosi invece è l’occasione per
Presto inizieranno i sopralluoghi per identificare le aree più idonee alla gara
prendere un giorno di ferie nella speranza di vedere, almeno di sguincio, la maglia rosa.
Il Giro d’Italia termina a fine maggio, pochi giorni di relax e si pensa subito al successivo. Presto inizieranno i sopralluoghi per identificare le aree più idonee dove porre i nuovi villaggi. Un lavoro che inizia a settembre e si chiude con la fine dell’anno nuovo, il tutto con la collaborazione delle amministrazioni comunali coinvolte. Il Giro d’Italia è una grande macchina dove ogni elemento deve stare al suo posto per offrire a pubblico e atleti un’esperienza che diventerà storia.