Il Trofeo Senza Fine viaggia in prima classe E tra treno e bicicletta è scoppiato l’amore
Sempre più turisti scelgono la pedalata assistita
Vita comoda per il Trofeo Senza Fine. Che al contrario del vincitore del Giro d’Italia, che lo riceverà dopo esserselo guadagnato lacrima di sudore dopo lacrima, viene scarrozzato con tutti gli onori e le comodità di tappa in tappa. Ieri, a portarlo da La Spezia al traguardo di Genova, è stato uno speciale convoglio di Trenitalia in livrea rosa dedicata, con in testa un treno Pop di ultima generazione.
«È un modo per sottolineare due cose», spiega Luigi Corradi, amministratore delegato di Trenitalia. «La prima, che il bello del Giro d’Italia è proprio che gira tutta l’Italia, i paesi, le cittadine, ed è quindi molto simile al nostro trasporto regionale. La seconda, che ogni giorno Trenitalia offre circa 20 mila posti bici, fra trasporto regionale e Intercity: un’iniziativa che ha avuto un successo
strepitoso, perché era una necessità della clientela. Anche in Liguria, nelle Cinque Terre, dove andare in bicicletta sembrerebbe proibitivo, grazie alle bici a pedalata assistita sono tantissimi i turisti che scelgono la formula
treno più bici. Anche perché sui nostri treni si può ricaricare la batteria».
Impegno a 360 gradi, per Trenitalia al Giro. Affianca l’evento per il terzo anno consecutivo, per il secondo è sponsor della maglia verde
Ride Green assegnata al vincitore della Classifica prova regolarità a squadre, è presente in tutti i villaggi del Giro d’Italia con uno stand alla partenza e all’arrivo delle tappe e all’EXPO-E, e partecipa con un proprio team al Giro-E. «Da ragazzino ero un amante incredibile del ciclismo, praticamente passavo la giornata seduto in bicicletta», dice Corradi, «ma negli anni, diciamo pure negli ultimi 30 anni, ci siamo persi di vista. Essendo originario di Genova, però, non ho voluto mancare a questo appuntamento con il Trofeo Senza Fine nella mia città, anche perché il trasporto ferroviario, in regioni come la Liguria, è un tassello fondamentale della mobilità». Proprio sul trasporto regionale, approfondisce Corradi, Trenitalia sta investendo molto. «Sono tre anni che spendiamo circa un miliardo di euro l’anno in nuovi treni Regionali. Il piano è di sostituire circa l’80 per cento della flotta con treni di ultimissima generazione, e parlo in particolare dei Rock e dei Pop, già preceduti dagli Swing, ai quali a fine anno si aggiungerà il Blues, un treno completamente nuovo dal punto di vista tecnologico. Tutti i nostri treni sono stati progettati sulla base delle esigenze e delle richieste delle associazioni dei pendolari e dei consumatori. Il Rock, per esempio, è un doppio piano che può portare più di mille passeggeri. Hanno accelerazioni importanti: parliamo di 1,1 metri al
secondo quadrato. Questo ci permette di essere più veloci, poiché il treno regionale è un continuo stop-and-go, simile a una metropolitana. Ci sono telecamere a bordo per aumentare la sicurezza, soprattutto la sera tardi con meno passeggeri, e le carrozze sono aperte, affinché le persone non si sentano isolate anche se i presenti sono pochi».
Insomma, per i Regionali un futuro da Frecciarossa. «Anche se il servizio è molto differente, l’idea è proprio avvicinare la qualità del servizio regionale a quella dei Frecciarossa. Con 495 nuovi treni in consegna, ne abbiamo davvero la possibilità».
«L’idea è proprio avvicinare la qualità del servizio regionale a quella delle Frecce»