Corriere della Sera

Europa, la partita per Buti al Fondo salva Stati La spinta di Draghi e Franco

- DALLA NOSTRA CORRISPOND­ENTE Francesca Basso

BRUXELLES Lunedì all’Eurogruppo i ministri finanziari dei Paesi che hanno espresso i candidati per il posto di Klaus Regling, managing director del Mes in scadenza ad ottobre, li presentera­nno evidenzian­done le qualità. In corsa ci sono Marco Buti per l’Italia, gli ex ministri delle Finanze portoghese João Leão e lussemburg­hese Pierre Gramegna, l’olandese Menno Snel, ex segretario di Stato alle Finanze. Buti è capo di gabinetto del commissari­o all’Economia Paolo Gentiloni e prima è stato a lungo alla guida della direzione generale Ecfin della Commission­e Ue. Il ministro Daniele Franco non faticherà a caldeggiar­e il suo curriculum.

Se la scelta cadrà su un tecnico, Buti ha la competenza e l’esperienza per portare avanti la trasformaz­ione del Mes, che da unico Fondo salva Stati europeo durante la crisi del debito, ha visto nell’ultima crisi scoppiata con la pandemia la concorrenz­a di altri strumenti comunitari. Ma alcuni Paesi storcono il naso perché l’Italia non ha ancora ratificato il trattato di riforma del Mes, stiamo aspettando di fatto la sentenza della Corte costituzio­nale tedesca e che lo faccia anche Berlino. Se Draghi ha deciso di far correre l’Italia in questa gara, è difficile però pensare che voglia perderla.

Il Mes è una delle quattro partite che si aprono in questi mesi. Le altre sono la guida del Single Resolution Board della Bce, del segretaria­to generale del Consiglio e della Bei. Lo Srb piacerebbe alla Francia. La Spagna con la ministra Nadia Calviño ha messo gli occhi sulla Bei e il segretaria­to interesser­ebbe agli olandesi. Se non si trova il consenso all’Eurogruppo, il board del Mes di metà giugno dovrà votare. La maggioranz­a richiesta è calcolata in base alle quote messe nel Mes. Di fatto il candidato deve piacere a Parigi e Berlino altrimenti da sole possono bloccarlo. Mentre Roma per stoppare un profilo basta che si allei con Atene. Le grandi manovre sono iniziate.

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