Corriere della Sera

«Samp vittima designata? Chiedete alla Fiorentina»

Il presidente Lanna avversario dell’Inter: «Giochiamo con la testa libera»

- di Monica Colombo

Presidente Lanna, che effetto le fa scoprire che tutta l’Italia dà per scontato che la sua Sampdoria sarà la vittima sacrifical­e a San Siro con l’Inter?

«Intanto vorrei ricordare che dopo esserci tolti mentalment­e il peso dello spettro retrocessi­one domenica scorsa, l’indomani abbiamo battuto la Fiorentina. Perciò mi auguro di proseguire su questa strada: siamo consapevol­i che la squadra di Inzaghi sia fortissima e in grado di macinare ogni avversario anche in Europa. Detto questo, la Sampdoria ha voglia di dimostrare che nonostante l’annata storta, ha valori importanti».

Giocare con la mente sgombra, a salvezza acquisita, sarà perciò un alleato?

«Direi di sì, già contro la Fiorentina si sono visti giocatori trasformat­i. Domenica scenderann­o in campo con amor proprio e con la volontà di chiudere bene una stagione faticosa e stressante. Del resto, risultati scontati in questa stagione non ci sono, pensi alla sconfitta dell’Inter a Bologna o al pari del Venezia, già retrocesso, all’Olimpico con la Roma. Chi vuole vincere, deve sudare i tre punti, è il bello di questo campionato».

Giampaolo, tifoso dichiarato dei nerazzurri, vive con disagio il ruolo di arbitro dello scudetto?

«Conoscendo­lo metterà in campo la formazione migliore, senza far favori a nessuno. Ragionerà da allenatore della Sampdoria. E poi a dirla tutta io l’Inter l’ho già battuta, nel 1991: 2-0 a San Siro».

L’eventuale scudetto del Milan sarebbe paragonabi­le al titolo conquistat­o dalla Samp, contro ogni pronostico, trentun anni fa?

«L’elemento comune fra i due successi è la compattezz­a fra tutte le componenti e lo spirito di gruppo. Per il resto, i fatturati delle due squadre non sono paragonabi­li: noi abbiamo compiuto un autentico miracolo».

Che valore ha questa salvezza, con il club in vendita, l’ex presidente ai domiciliar­i e una situazione economica non florida?

«Guardi è stata una stagione epica: quando sono entrato in società i momenti duri sono stati parecchi. Il compito per questo cda è stato veramente complesso: a gennaio non abbiamo speso soldi che peraltro non avevamo e il giorno dopo la chiusura del mercato si è infortunat­o Gabbiadini. La squadra ha faticato a immergersi in una situazione così complicata ma quando noi siamo stati nominati avevamo due obiettivi: salvarci e iscriverci al prossimo campionato. Certo, le difficoltà non sono finite perché a livello di cessione del club non c’è nulla di concreto. Ci godiamo questo risultato ma poi dobbiamo programmar­e la prossima stagione e dovremo fare con quello che abbiamo, cioè molto poco».

Il momento più buio di questi cinque mesi?

«Ce ne sono stati diversi, le preoccupaz­ioni per le scadenze, i pagamenti di metà febbraio. Sportivame­nte la sconfitta in casa con la Salernitan­a ci ha messi di fronte alla realtà».

Non si chiede mai «ma chi me lo ha fatto fare»?

«Non è stata una scelta razionale, ma di cuore. Non avrei potuto dire di no alla squadra dove sono nato e cresciuto».

Che sentimenti nutre verso Massimo Ferrero?

«Non lo conosco e non mi permetto di giudicare la sua gestione. Guardo al futuro e mi piacerebbe che la Sampdoria tornasse ad avere i principi che aveva inculcato Paolo Mantovani. Certo il mio presidente era proprietar­io e aveva tanti soldi che noi non possediamo. Per cui risultati a parte, mi piacerebbe che la Samp viva dentro e insieme la città, non solo la domenica allo stadio. Questi sono i valori che inseguo».

"L’Inter è fortissima, ma noi vogliamo dimostrare, al di là della stagione, di avere valori

"Il Milan come la Samp del 91? Spirito simile, ma il nostro fu un vero miracolo

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Marco Lanna, 53 anni, presidente ed ex difensore della Samp con la quale ha vinto lo scudetto (Ansa)
Ex giocatore Marco Lanna, 53 anni, presidente ed ex difensore della Samp con la quale ha vinto lo scudetto (Ansa)

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