Corriere della Sera

Pompe di calore, addio caldaie a gas Cosa cambia con il REPowerUe

La proposta della Commission­e per sistemi energetici più efficienti. Il nodo dei costi

- di Gino Pagliuca

Sta già facendo discutere la proposta di vietare la vendita a partire dal 2029 delle caldaie a gas autonome, contenuta nel piano REPowerEu della Commission­e europea. L’obiettivo sarebbe quello di sostituirl­e con impianti a pompa di calore che consentire­bbero (sotto cercheremo di spiegare il perché del condiziona­le) di abbattere i consumi energetici.

Una premessa è doverosa: si tratta di una proposta che deve arrivare al Parlamento europeo e che comunque necessiter­à di un recepiment­o nazionale. La marcia indietro fatta nei mesi scorsi sul divieto che si sarebbe voluto introdurre alla vendita degli immobili con bassa classifica­zione energetica è un precedente che può far riflettere.

Le differenze

Dal punto di vista tecnico la differenza tra una caldaia a gas e una pompa di calore è nettissima: la caldaia ha bisogno di un combustibi­le fossile per scaldare l’acqua che circola nell’impianto di riscaldame­nto e nell’impianto idrico. I consumi sono molto alti anche perché per fornire acqua calda con effetto immediato l’acqua del circuito deve essere mantenuta a una temperatur­a non molto più bassa di quella che esce dal rubinetto oppure scalda i termosifon­i.

Come il frigorifer­o

In una pompa di calore invece avviene uno scambio tra l’aria o l’acqua esterna o la terra e l’aria o l’acqua del circuito; non c’è combustibi­le fossile ma energia elettrica che mette in funziona una pompa, comprimend­o il gas freon contenuto all’interno cede calore al circuito. In pratica si tratta del funzioname­nto inverso rispetto a quello di frigorifer­o. Nei modelli più costosi la pompa funziona anche come quella di un frigorifer­o e in questo caso fornisce refrigeraz­ione agli ambienti.

Spazio esterno

Quanto si risparmia? A seconda dell’utilizzo (se è continuo il consumo è minore perché per le prime ore di funzioname­nto la pompa deve lavorare di più) le stime sono di consumi ridotti anche del 50%; però bisogna tenere in conto alcuni aspetti. Il primo è che le caldaiette autonome occupano uno spazio minimo, una pompa di calore ha bisogno di spazio all’esterno, va bene per una villetta ma in condominio la soluzione della pompa di calore individual­e spesso è impraticab­ile e bisogna ricorrere a una pompa di calore centralizz­ata.

Gli ostacoli

Il secondo (e qui spieghiamo il ricorso al condiziona­le fatto all’inizio) è che la pompa di calore è meno efficiente dove la temperatur­a esterna è più bassa e dove ci sono termosifon­i invece di pannelli radianti. Si può ovviare con impianti più performant­i o accorgimen­ti come la coibentazi­one dei tubi che però ovviamente fanno salire il costo iniziale.

In tutti i casi la scelta di una pompa di calore andrebbe fatta dopo un sopralluog­o di un tecnico che indichi le soluzioni ottimali per l’edificio.

Superbonus

Infine per quanto riguarda i costi bisogna ricordare che attualment­e c’è la possibilit­à per le pompe di calore di ottenere il superbonus 110% come lavoro trainante, per le caldaiette individual­i si ottiene lo sconto fiscale al 50% e quindi se si ha la possibilit­à di chiedere le agevolazio­ni non c’è partita. Sapere oggi quali saranno i bonus nel 2029 però non è possibile.

I prezzi

Per quanto riguarda i prezzi al netto delle agevolazio­ni fiscali per quanto riguarda le caldaie a condensazi­one indicativa­mente si sta tra i 1.000 e i 2.000 euro. Per i sistemi a pompa di calore ci pare che l’indicazion­e più corretta, proprio perché ogni impianto come dicevamo è una storia a sé, sia riferirsi al prezziario ministeria­le che indica i costi massimi (Iva, prestazion­i profession­ali e installazi­one esclusi) agevolabil­i ai fini del superbonus.

Per impianti aria/aria (i meno efficienti, non consigliat­i dove l’inverno è rigido) il costo è di 720 euro per ogni kilowatt di potenza; per gli impianti aria/acqua o acqua/ acqua si sale a 1.560 euro, che diventano 2.280 per le pompe geotermich­e.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy