Ben Jelloun: «Il mio libro contro il silenzio»

«Questo romanzo è un modo per dire a chi pratica il turismo sessuale in Marocco che non è più il benvenuto. Ed è anche un appello contro il silenzio: i genitori devono parlare ai figli di certi pericoli». Tahar Ben Jelloun, scrittore marocchino che vive a Parigi, vincitore del Premio Goncourt nel 1987, parla al Salone de Il miele e l’amarezza (La nave di Teseo), sul delicato tema della pedofilia. Nell’incontro in Sala Azzurra c’è anche spazio per l’attualità: «La recente campagna elettorale ha fatto tornare il tema razziale come non accadeva da anni. C’è una grande mediocrità nel dibattito e nella classe politica». E inoltre: «Io sono contro l’immigrazione clandestina. I Paesi poveri africani vanno aiutati, ma quelli più ricchi devono assumersi le loro responsabilità». Oggi al Salone in programma i tre autori francofoni Joël Dicker (ore 13.15), Annie Ernaux (ore 15.45) e Amélie Nothomb (ore 17), tutti in Sala Azzurra.