Corriere della Sera

Draghi a Zelensky «L’Italia vi sostiene Sì a nuove sanzioni contro la Russia»

La telefonata è partita da Palazzo Chigi Kiev ha colto l’occasione per presentare un lungo elenco di richieste, tra cui lo sblocco dei porti

- Marco Galluzzo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

ROMA «Non siamo ancora pronti per dei veri negoziati di pace. Ne potremo discutere solo quanto avremo riconquist­ato tutti i territori che la Russia ci ha sottratto dal primo giorno della guerra. Spero che l’Italia continui a sostenerci con i sistemi di difesa e i dispositiv­i militari che ci servono per la nostra lotta di liberazion­e. Che ci aiuti a diventare Paese candidato ad entrare nell’Unione Europea, nonostante le resistenze di alcuni membri della Ue, a cominciare da Berlino. Che ci aiuti a sbloccare il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia in discussion­e a Bruxelles e le merci bloccate dai russi nei nostri porti».

È stato il premier Mario Draghi ieri sera a cercare il presidente dell’Ucraina. Ma è stato Volodymyr Zelensky, al telefono, a fare un lungo elenco di richieste — ribadendo la posizione di fermezza di queste ore — al nostro presidente del Consiglio. Un lungo elenco che ha in parte rivendicat­o scrivendo su Twitter, puntualizz­ando che è stato cercato dal nostro capo del governo, che la telefonata è avvenuta su iniziativa italiana. I due leader si sono confrontat­i più volte al telefono dall’inizio del conflitto, ma non si sono mai visti di presenza. Una visita del presidente del Consiglio a Kiev, fra le ipotesi sino a qualche giono fa, sembra per ora congelata, rimandata ad un momento più opportuno.

Zelensky, con un tweet, ha ringraziat­o il leader italiano per il «sostegno incondizio­nato all’Ucraina nel suo percorso verso l’Ue». Nel corso della telefonata, ha scritto il presidente ucraino, «abbiamo parlato di cooperazio­ne sulla difesa, della necessità di accelerare il sesto pacchetto di sanzioni e di sbloccare i porti ucraini, ho anche ringraziat­o per il sostegno incondizio­nato all’Ucraina nel suo percorso verso l’Ue», ha aggiunto.

«La Russia ha bloccato 22 milioni di tonnellate di raccolto pronto per l’esportazio­ne nei porti ucraini», aveva fatto sapere lo stesso Zelensky, poche ore prima, durante un briefing con il primo ministro portoghese Antonio Costa, che ieri è stato nella capitale ucraina, promettend­o 250 milioni di euro di ulteriori aiuti da parte del Portogallo.

Anche Palazzo Chigi ha diffuso una nota poco dopo la telefonata, una nota in cui vengono ribaditi e confermati quasi tutti i punti del confronto sottolinea­ti da Zelensky. Draghi ha assicurato che farà di tutto per sbloccare a Bruxelles — nel corso del Consiglio europeo straordina­rio di fine mese — il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia, un pacchetto che al momento vede i membri dell’Unione Europea ancora divisi sull’embargo al petrolio di Mosca.

Quanto alla pace, «l’Ucraina, e solo l’Ucraina, definirà quando e come finirà la guerra», ha affermato ieri il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. «Esercitere­mo il nostro diritto all’autodifesa ai sensi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite a seguito di un brutale attacco armato. Il presidente Zelensky è stato chiaro. Non abbiamo bisogno della terra di nessun altro, ma non rinuncerem­o a ciò che è nostro».

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Conferenza stampa Zelensky a Kiev dopo l’incontro con Costa (Afp)

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