Corriere della Sera

Cuori e palloncini per Tommaso Il cardinale: «Perdonatev­i»

L’Aquila, i funerali del bimbo travolto all’asilo. Petrocchi: città esperta di dolore

- DALLA NOSTRA INVIATA Virginia Piccolillo

L’AQUILA Quando muore un bambino c’è «un’immediata mobilitazi­one di cuori» che battono con «la stessa frequenza d’anima», insieme a quelli della mamma e del papà. Ed era un battito dolente e rallentato quello di Alessia e Patrizio, genitori del piccolo Tommaso: il bimbo di 4 anni travolto da un’auto all’asilo, che ieri ha salutato tutti prima di volare in cielo, tra palloncini bianchi e celesti. Ma lo hanno condiviso tutti quel battito «cupo»: parenti, amici, autorità. Una folla immensa e commossa, circa 2.500 persone, che ha riempito la Cattedrale di Santa Maria di Collemaggi­o. Muta all’omelia del cardinal Giuseppe Petrocchi e alla sua esortazion­e a «perdonare»: invito necessario per sgomberare subito il campo da rabbia e rancori, spontanei di fronte alla gigantogra­fia con il sorrisone accattivan­te di Tommaso, a quel grande cuore di rose bianche e agli amichetti dell’asilo «Primo Maggio». C’erano anche loro ieri. Alcuni con il ciuccio. Puntavano l’indice chiedendo alle mamme se davvero Tommi fosse in quella minuscola bara.

«Questa piccola bara bianca è un corto circuito di senso, come il grembiulin­o insanguina­to che ho tenuto tra le mani al pronto soccorso» ha detto la zia Giusy Fonzi, l’unica familiare, riuscita a trovare la forza di pronunciar­e un ricordo di Tommaso, affinché «un bimbo speciale» non venisse «spersonali­zzato in un orribile caso di cronaca». «Non è il momento delle polemiche. Ma spero che ognuno delle istituzion­i qui presenti si stia interrogan­do su come migliorare un mondo imbruttito da superficia­lità e disattenzi­one», ha sottolinea­to, invitando alla riflession­e i «giornalist­i, solo alcuni, assetati di lacrime». Ma soprattutt­o lanciando un appello al ministro dell’Istruzione: «A nome di Tommi e dei suoi amichetti in ospedale faccia capire al governo che la scuola è più importante dell’industria».

Tutta l’Aquila si è stretta attorno a quel dolore «che non si può descrivere, se non con il grido e con il silenzio», ma che tutti comprendon­o, soprattutt­o in questa città «esperta di dolore», ha aggiunto il cardinal Petrocchi, spiegando che per essere consolati «bisogna avere il coraggio di bussare alla porta di Dio». «Tommaso è figlio di tutti noi» ha detto il sindaco

Pierluigi Biondi. Domani riprendera­nno le indagini per verificare se le misure di sicurezza adottate dalla scuola fossero sufficient­i. La proprietar­ia dell’auto, accusata di omicidio stradale, ha detto ai magistrati di essere scesa per prendere le figlie a scuola senza mettere il freno a mano e il figlio 12enne, lasciato a bordo, inavvertit­amente, ha mosso il cambio. L’auto è scivolata sulla rampa buttando giù la recinzione e schiaccian­do sei bimbi. Una è ancora in terapia intensiva. Quattro fuori pericolo. E Tommi, come ha concluso la zia, «vivrà così: eterno bambino felice».

” La zia Questa piccola bara è un corto circuito di senso

 ?? ?? Lo striscione Le impronte delle manine dei bambini dell’asilo «Primo Maggio» su un lenzuolo bianco: il saluto dei piccoli a Tommaso D’Agostino (Iuliano/Ansa)
Lo striscione Le impronte delle manine dei bambini dell’asilo «Primo Maggio» su un lenzuolo bianco: il saluto dei piccoli a Tommaso D’Agostino (Iuliano/Ansa)

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