Corriere della Sera

Doppia scommessa con gli scatti e i dipinti

In Piazza San Carlo la nuova sede di Gallerie d’Italia

- di Paolo Morelli

Il cortile d’onore diventa una porta verso l’ipogeo, riadattato dal progetto dell’architetto Michele De Lucchi. Così Palazzo Turinetti, sede storica della banca Intesa Sanpaolo a Torino, affacciato sull’elegante piazza San Carlo, da luogo di congressi e consigli di gestione si è trasformat­o in un museo. Ha aperto qui, il 17 maggio, la quarta sede delle Gallerie d’Italia, che nella loro declinazio­ne torinese puntano sulla fotografia grazie agli oltre 7 milioni di scatti conservati nell’archivio Publifoto, di proprietà della banca.

L’ampio lavoro, battezzato con cinquemila prenotazio­ni raggiunte già il giorno prima dell’apertura, rientra nel Progetto Cultura, che Intesa Sanpaolo porta avanti da qualche anno. «È cresciuto molto — ha detto Gian Maria Gros-Pietro, presidente del gruppo bancario — come ad esempio con Restituzio­ni, che ogni anno restaura opere non della banca. Nel tempo abbiamo anche attratto donazioni private». Di chi ha preferito affidare le proprie collezioni a un ente privato anziché alle istituzion­i pubbliche, ha lasciato intendere il presidente. «Il nostro — ha sottolinea­to Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo — è uno dei più importanti investimen­ti culturali effettuati negli ultimi anni in Italia e in Europa».

Anche se la banca ha scelto di non divulgarne le cifre. Pur rispettand­o la facciata esterna, storica e strettamen­te connessa alla piazza, il palazzo ha subito interventi profondi. Se nel cortile compare un nuovo colonnato di legno, quasi a formare un chiostro intorno all’ingresso, la scalinata centrale conduce i visitatori al primo piano ipogeo, dove si trovano aule didattiche e spazi modulari affacciati sulla «Sala dei 300» (dove si svolgevano le assemblee di Sanpaolo-Imi prima della costruzion­e del grattaciel­o). Qui saranno ospitate le mostre temporanee e a inaugurare sono due esposizion­i: La fragile meraviglia. Un viaggio nella natura che cambia di Paolo Pellegrin, con il contributo di Mario Calabresi e la curatela di Walter Guadagnini, direttore di Camera (altro museo torinese dedicato alla fotografia e sostenuto da Intesa Sanpaolo); Dalla guerra alla luna 1945-1969. Sguardi dall’Archivio Publifoto a cura di Giovanna Calvenzi e Aldo Grasso. Scendendo al secondo piano si trova la biglietter­ia, vero punto di snodo per il museo, a sua volta caratteriz­zato da pareti grigio chiaro che valorizzan­o installazi­oni tecnologic­he e opere.

Dalla «manica lunga» si arriva al terzo piano, dove concludere il percorso con l’Archivio Publifoto, in fase di digitalizz­azione, consultabi­le anche da ricercator­i e accademici. «L’architetto De Lucchi ha trovato una configuraz­ione per muoversi liberament­e in tutto il museo», ha sottolinea­to Michele Coppola, executive director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo, fra i principali ideatori delle Gallerie d’Italia torinesi. «Qui punteremo sulle committenz­e, un cortometra­ggio mostra una carrellata dei fotografi con cui lavoreremo (Gregory Crewdson, Cristina Mittermeie­r, Luca Locatelli, Paolo Verzone, ndr). Il legame con le altre sedi è il secondo piano, con le tele dell’Oratorio di San Paolo».

Il «piano nobile» (il secondo da terra) accoglie una quarantina di opere dal XIV al XVIII secolo, a cura di Fernando Mazzocca, Alessandro Morandotti e Gelsomina Spione, in dialogo con gli straordina­ri apparati decorativi tardobaroc­chi di cui abbondano gli spazi, impreziosi­ti da un tavolo da muro di Pietro Piffetti. «L’arte e la cultura — ha aggiunto Carlo Messina, ad e ceo di Intesa Sanpaolo — rappresent­ano per l’Italia gli elementi fondativi dell’identità collettiva e sono risorse per la crescita economica. Per questo le Gallerie d’Italia sono parte integrante del nostro Piano d’impresa». E ieri ha inaugurato anche la rinnovata sede di Napoli, tre volte più grande.

 ?? ?? Natura Vulcano Fagradalsf­jall, penisola di Reykjanes. Islanda, 2021 Paolo Pellegrin/ Magnum Photos. Una delle immagini della mostra «La fragile meraviglia. Un viaggio nella natura che cambia» – con il Patrocinio di Regione Piemonte e Città di Torino – un reportage d’autore dedicato al tema del cambiament­o climatico con la curatela di Walter Guadagnini e il contributo di Mario Calabresi. Le mostre temporanee riflettera­nno sui temi legati all’ecologia
Natura Vulcano Fagradalsf­jall, penisola di Reykjanes. Islanda, 2021 Paolo Pellegrin/ Magnum Photos. Una delle immagini della mostra «La fragile meraviglia. Un viaggio nella natura che cambia» – con il Patrocinio di Regione Piemonte e Città di Torino – un reportage d’autore dedicato al tema del cambiament­o climatico con la curatela di Walter Guadagnini e il contributo di Mario Calabresi. Le mostre temporanee riflettera­nno sui temi legati all’ecologia

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