La Ferrari vola più in alto con l’acrobata Leclerc A Max si inceppano le ali
Pole dopo il testacoda, Sainz 3°. Red Bull frenata da un guasto
MONTMELÓ «La pressione? Ne ho sentita pochina, il minimo indispensabile. C’è sempre in Formula 1 e ti devi abituare, soprattutto se guidi una Ferrari». Fa sembrare tutto facile Charles Leclerc, come sempre, mentre le «gradas» si gonfiano di gioia. Lapo Elkann, più giallo dell’infuocato sole catalano, si avvinghia a Mattia Binotto e lo stritola di abbracci.
La quarta pole stagionale di Charles Leclerc, la tredicesima in carriera, è forse la più bella. Perché è carica di emozioni e speranze sulla strada del titolo. Perché la Ferrari qui non partiva davanti a tutti dal 2008 (l’anno dell’ultimo titolo, quello dei costruttori), perché è arrivata dopo una giravolta da brividi. Merito di Charles capace di rimediare a un suo sbaglio con un colpo solo a disposizione. Un recupero da acrobata. «Dopo l’errore ho semplicemente pensato a rifare lo stesso giro, ma senza l’errore. E ha funzionato» ha spiegato. Ha pure sfruttato la sfortuna di Verstappen. L’olandese non ha potuto effettuare l’ultimo tentativo per un malfunzionamento dell’ala mobile. Aveva già messo in banca un tempo stratosferico, vale il secondo posto davanti a Carlos Sainz. Lo spagnolo è stato staccato di quattro decimi dal compagno, tanti. Troppi. E per una curiosa coincidenza a premiare il poleman è andato Carlos Sainz senior, che magari si aspettava di più da suo figlio.
Ma i premi veri si assegnano oggi, la Ferrari è reduce dalla beffa di Miami dove ha perso dopo aver monopolizzato le prime due caselle. L’incubo di un inseguimento feroce da parte di Verstappen è ancora fresco. Ma nel frattempo la Ferrari è cresciuta, grazie agli aggiornamenti tecnici e alla freddezza del suo capitano. La conferma è in certe mosse, che puoi permetterti soltanto se sei strasicuro: come quella di rinunciare a un giro nel Q2 per risparmiare un treno di gomme per la gara. Un jolly però annullato dal guasto di Verstappen, anche l’orange infatti ha salvato gli pneumatici, involontariamente. Come in una bilancia tutto pare destinato a rimettersi in equilibrio nel testa a testa Mondiale.
La Rossa è tornata a essere «una macchina fantastica», ma dietro alla magia di Charles c’è un’orchestra che ha lavorato di fino sugli assetti per renderla dolce con le gomme. Quanto dolce? Dai dati sulle simulazioni stavolta non emergerebbe grande differenza di consumo fra Red Bull e Ferrari. Ma i sessantasei giri nella fornace spagnola saranno un esame severissimo. Con un’outsider da tenere d’occhio: la Mercedes, tornata su buoni livelli e trascinata dal nuovo leader Russell, quarto e ancora davanti a Hamilton (6°). Charles, Max e George: il futuro è loro. E passa da Barcellona.