Corriere della Sera

IL MALCELATO PUTINISMO DI ALCUNI LEADER

- di Aldo Grasso

Com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire. Senza giri di parole, venerdì Silvio Berlusconi ha consigliat­o all’Ucraina di arrendersi: «Io credo che l’Europa unita deve fare una proposta di pace, cercando di far accogliere agli ucraini le domande di Putin». Riferita a problemi così drammatici, la parola «domande» assume un suono grottesco.

La presa di posizione di Berlusconi (tardivamen­te corretta sabato) ha lasciato esterrefat­ti molti esponenti storici di Forza Italia. Giuliano Urbani, uno dei fondatori del partito, ha criticato duramente il filoputini­smo del vecchio leader. «Berlusconi ha pronunciat­o quelle parole ambigue senz’altro per il rapporto di amicizia che lo lega ancora a Putin». Irritata anche Mariastell­a Gelmini: «Dannose le ambiguità pro Putin. Ci siamo chiamati in passato “Popolo della libertà”, per la quale gli ucraini stanno combattend­o». A pensarla come Berlusconi è rimasta solo Licia Ronzulli. O viceversa.

Lasciamo perdere la vecchia amicizia e i racconti stravagant­i sul lettone regalato da Putin, ma l’impression­e è che il nuovo zar sia in credito di qualcosa, altrimenti non si spieghereb­be tanto malcelato putinismo da parte di alcuni leader italiani.

Anche nei momenti più tragici, il creditore è così premuroso da non lasciarti mai solo.

Le critiche

La presa di posizione di Berlusconi e le critiche all’interno del suo partito

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy