Aosta, al via una rete ciclabile urbana: 15 km per cambiare la viabilità sostenibile
Buona la quarta. Dopo che per tre volte Aosta (nella foto l’Arco di Augusto) è stata sede di arrivo di tappa del Giro d’Italia (1970, vincitore Bitossi, 1973 Merckx, 1996 Bugno), oggi diventa città di partenza del Giro-E, precisamente della tappa 12. Che, dopo una scalata non indifferente e una percorrenza di 60 chilometri, approderà a Cogne, con un arrivo in salita degno di grimpeur della miglior razza, per una domenica non proprio da divano. Aosta è amica della bicicletta. Sta sviluppando il progetto «Aosta in bicicletta», una rete di piste ciclabili di 15 km, con il collegamento ai tracciati delle piste intercomunali e l’integrazione ai parcheggi di interscambio e ai servizi di supporto della mobilità ciclabile. Obiettivo? Incentivare la mobilità a pedali quale modello sostenibile di spostamento urbano. Per reintegrare le energie spese in sella, c’è l’imbarazzo della scelta: la tradizione offre la Fontina, il Fromdzo, il Jambon de Bosses e il Lard d’Arnad; e il fronte enologico è oggetto di una vera e propria riscoperta negli ultimi anni.