Corriere della Sera

Tafi: «A Fucecchio arrivo dopo Montanelli, ma alla Parigi-Roubaix ho staccato davvero tutti»

Oggi è tra i capitani del Giro-E: «Emozionant­e»

- di Luca Delli Carri

Ad Andrea Tafi l’unica impresa che non è riuscita è diventare, nonostante le vittorie in sella, il cittadino più illustre di Fucecchio. Un cruccio? «Macché!- esclama lui -. Il supremo cittadino di Fucecchio è il mio amico Indro Montanelli. Arrivare secondo dopo di lui è un onore. Per il suo 90esimo compleanno, nel 1999, gli regalai la mia maglia tricolore. E prima del Mondiale di Verona mi disse: Andrea, fai vedere a tutti di che pasta sono fatti i fucecchies­i. Anche se io sono di Ponte a Cabbiano, una frazione di Fucecchio, e ci tengo a dirlo altrimenti quando torno a casa i miei amici mi picchiano».

La pasta di cui era fatto Tafi era quella dei ciclisti di un tempo: «Vendiamo cara la pelle, noi. Io ho sempre corso così». E così ha vinto corse leggendari­e come la ParigiRoub­aix (per distacco) o il Giro delle Fiandre, ma anche il Lombardia e la Parigi-Tours, in una carriera che da profession­ista l’ha visto gareggiare tra il 1988 e il 2005, a lungo nell’armata della Mapei. Quelle adatte a lui erano le gare per i passisti veloci, ciclisti con taglie non proprio da fantino: infatti Tafi è alto un metro e 87. L’ultima, a livello amatoriale, l’ha vinta nel 2017, a 51 anni.

Quest’anno è capitano del team Free to X al Giro-E, e la sua bici ha motore e batteria. Ma un sanguigno come lui, lo usa davvero, il motore? «Eccome, io non sono uno scalatore, e sul Blockhaus o sul Mortirolo mi dà una bella mano, non riuscirei a stare vicino agli altri senza usarlo», spiega. «Si viene al Giro-E per provare un’emozione, vivere un’esperienza, pedalare tutto sommato in tranquilli­tà. Le bici a pedalata assistita sono il modo perfetto per fare avvicinare sempre più persone a questo meraviglio­so mondo delle due ruote, verso il quale c’è sempre più interesse ed entusiasmo».

I suoi compagni di pedalata al Giro-E sono invitati da Free to X. «Lo sport ha nel suo Dna gli stessi valori che si ritrovano in azienda e nella vita di tutti i giorni: gioco di squadra, tutela delle diversità, potere della resilienza e volontà di superare i propri limiti», spiega Roberto Tomasi, amministra­tore delegato di Autostrade per l’Italia. «La nostra start-up Free To X sta realizzand­o una delle più estese reti europee di ricarica ad alta potenza per veicoli elettrici. Punta su innovazion­e e tecnologia, e con un programma di installazi­one di oltre cento aree dedicate all’elettrico assume un ruolo di primo piano nell’ottica di una rivoluzion­e della mobilità in chiave green».

Per un appassiona­to di ciclismo, pedalare accanto a un campione come Tafi è un sogno. «Non solo accanto a me, ma a tutti i campioni che ci sono al Giro-E», puntualizz­a Andrea. «Penso che stare accanto a qualcuno che ha fatto qualcosa nella storia del ciclismo

Tomasi (Autostrade)

«La nostra Free to X riempirà l’Europa di stazioni di ricarica. Una rivoluzion­e green»

faccia sempre piacere, anche se per quanto mi riguarda io sono uno di loro, non un eroe ma una persona normalissi­ma innamorata della bici».

Qual è la domanda che più spesso gli viene fatta? «Prima mi chiedono consigli su come usare queste bici e come affrontare le salite più dure. Poi, inevitabil­mente, vogliono sapere della Roubaix e del Fiandre. La domanda che mi fanno sempre è: qual è la vittoria più bella per te. E io rispondo a tutti allo stesso modo: ogni vittoria ha un suo sapore, la Roubaix è stato il sogno realizzato mentre il Fiandre è la gara con la G maiuscola».

 ?? ?? E-Leader Andrea Tafi con alcuni dei compagni della Free to X: la squadra è sponsorizz­ata dalla start up di Autostrade per l’Italia
E-Leader Andrea Tafi con alcuni dei compagni della Free to X: la squadra è sponsorizz­ata dalla start up di Autostrade per l’Italia

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