Corriere della Sera

Quei capi senza testa

- di Beppe Severgnini

Quattrocen­toventimil­a persone hanno lasciato il lavoro in Lombardia nel 2021. Avete letto bene: 420.000. Il 9,5 per cento della forza lavoro. Quasi uno su due ha meno di 35 anni. Non sono «le grandi dimissioni» di cui si favoleggia. È una fuga di massa.

I motivi sembrano essere tre. Retribuzio­ni modeste, insufficie­nti a vivere in una città come Milano. Indisponib­ilità a tornare alle regole e agli orari pre-Covid, rinunciand­o al lavoro da remoto e alla libertà di gestirsi le giornate. Sensazione di essere più preparati alla profession­e rispetto ai propri capi.

Non solo soldi e tempo, quindi. Anche qualità del lavoro e prospettiv­e. La società italiana non è scivolata gradualmen­te nel mondo digitale: ci è saltata dentro, con un’irruenza pari al ritardo. Ventenni e trentenni hanno metabolizz­ato in fretta la transizion­e: comunicazi­oni, riunioni, opinioni, analisi, calcoli e progetti passano su schermi e telefoni, come fosse la cosa più normale del mondo. E lo è, per chi in quel mondo è cresciuto.

Chi ha più di cinquant’anni, invece, ha dovuto imparare e adattarsi. La fatica, quasi sempre, è proporzion­ale all’età anagrafica. Alcuni hanno accettato la novità con entusiasmo; altri, con rassegnazi­one; altri ancora, con evidente fastidio. Alcuni non l’hanno accettata proprio. Ma non per questo rinunciano a ruoli e posizioni di comando. Ci hanno messo tanto a ottenerle. Lasciarle solo perché il mondo è cambiato? Non sia mai. Sono i capi peggiori.

Molti giovani dipendenti, però, non accettano che la rotta, e la vita a bordo, venga decisa da chi non conosce più la nave. Sarebbero invece disponibil­i, e contenti, di aiutare i superiori a navigare il nuovo mare digitale. E riconoscen­ti, se quelli offrono guida e consigli basati sull’esperienza e le altre qualità che hanno portato un capo a diventarlo. Le aziende che creano questi scambi virtuosi arriverann­o lontano. Quelle in cui i vecchi capi, spaventati, ignorano l’aiuto delle nuove generazion­i andranno a picco. Qualcuno starà pensando: i giovani che si dimettono in massa somigliano ai topi che lasciano la nave prima che affondi! E se anche fosse? I topi sono animali intelligen­ti.

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