Salvini-Gelmini, alleati a duello «Tu critichi Silvio» «FI non è tua»
MILANO Gli sganassoni di giornata sono tra Matteo Salvini e Mariastella Gelmini. Ma le scintille incendiano Forza Italia. Il segretario leghista, alla scuola di formazione politica della Lega, prende di mira la ministra agli Affari regionali: «Prima di criticare Silvio Berlusconi, qualcuno dovrebbe contare fino a cinque». Si riferisce alle dichiarazioni di Gelmini sulla chiarezza della linea di partito riguardo alla guerra. Aggiunge Salvini: «Silvio Berlusconi è Silvio Berlusconi, con tutto quello che ha fatto nella vita. A uno può piacere o meno, ma lascia una traccia nella storia del nostro Paese».
La ministra non apprezza e non intende mordersi la lingua: «Invito il segretario della Lega, Matteo Salvini, a rispettare il dibattito interno ad un partito che — per il momento — non è il suo». Gelmini è infatti tra gli azzurri che considerano pericoloso l’abbraccio con la Lega: «Ho posto dentro al partito un tema di linea politica su una posizione che comprendo bene non sia quella di Salvini, ma che riguarda la collocazione europeista ed atlantista di Forza Italia». Anche Mara Carfagna sembra non apprezzare l’uscita di Salvini: «Siamo un partito abituato a parlare con i fatti, e i fatti sono chiari: il sì convinto dei ministri e di ogni deputato e senatore di Forza Italia al decreto Ucraina indica la nostra collocazione nella crisi con chiarezza». La puntualizzazione è per dire che «chi dall’esterno cerca di suscitare liti e contrapposizioni, ha sbagliato contesto: sulla guerra e sulle alleanze internazionali non accettiamo giochetti». Renato Brunetta tiene la barra: «Bene fa chi chiede chiarezza, sulla posizione di FI non possono esserci dubbi». Ricordando che «la posizione del presidente Berlusconi e di Forza Italia è in linea con quella del Ppe, dell’Europa e dell’Alleanza atlantica». Mentre il coordinatore del partito, Antonio Tajani, richiama Gelmini: «Una singola opinione non rappresenta una divisione, ma danneggia un’intera comunità umana e politica che proprio in questi giorni ha trovato entusiasmo ed un nuovo slancio attorno al proprio leader». Dunque, «a tutti ed in particolare a chi oggi guida la nostra delegazione al governo è richiesto un supplemento di responsabilità». Ma anche qui, Gelmini non le manda a dire, sintetica ma durissima: «Caro Antonio, responsabile sempre, ma con la schiena dritta». Controreplica del coordinatore: «Schiena dritta? Io sempre a viso aperto».
A sua volta Salvini subisce un’entrata a gamba tesa, quella del vicepresidente della commissione Ue, Frans Timmermans. Che su Rai3 osserva: «Non ho ancora visto le scuse degli amici di Putin». Di più: «Dovrebbero essere chiari dicendo “Scusateci ci siamo sbagliati, non porteremo mai delle t-shirt con le immagini di Putin”».
Mentre Pier Ferdinando Casini richiama alla massima chiarezza: «Ricordate la famosa “pregiudiziale K”? Qui rischiamo il “fattore P, o Z”». Insomma: «Non credo — conclude Casini — che il centrodestra possa credibilmente proporsi alla guida del Paese se non ha sciolto questo nodo, che non è di equivoci possibili ma di scelte di campo».
” Silvio Berlusconi lascia traccia nella storia del Paese Prima di criticarlo qualcuno dovrebbe contare fino a cinque Matteo
Salvini
” Invito il segretario della Lega Matteo Salvini a rispettare il dibattito interno ad un partito che, per il momento, non è il suo Mariastella
Gelmini