Corriere della Sera

Lite nel Movimento Contiani e ribelli sempre più divisi (Anche sul logo)

- Emanuele Buzzi

MILANO Le fazioni ormai sembrano schierarsi per quello che potrebbe essere l’inizio di un duello all’ultimo sangue. Contiani contro ribelli. Le critiche al presidente M5S tirano in ballo anche nomi che hanno segnato la storia recente del Movimento. L’europarlam­entare Dino Giarrusso si è lamentato del «cerchio tragico» di cui si è circondato Conte, con esponenti «tutti nominati». L’ex ministro Vincenzo Spadafora ha rincarato la dose: «Conte ha un deficit politico che noi stiamo pagando in maniera molto forte». E ha parlato anche di un «rischio reale che Conte si sfili dalla maggioranz­a».

Le parole di Spadafora hanno suscitato la reazione diretta di alcuni big contiani. «Caro Vincenzo, io non penso ci sia alcun deficit. Ma tu che pensi ci sia, dai un contributo intervenen­do sempre e solo contro Giuseppe? Non ti sembra di limitare la tua intelligen­za politica indiscutib­ile così?», ha risposto Stefano Patuanelli. Stessa linea per Paola Taverna: «Deficit politico di Conte? Ma per favore... Paghiamo altri tipi di deficit da parte di alcuni colleghi... Anche basta». C’è chi ironizza sulle parole della senatrice: «Dal 2019 è sempre stata nel gruppo che ha preso tutte le decisioni: forse faceva autocritic­a».

Fonti vicine ai vertici provano a dare un’altra lettura alle tensioni: sostengono che «gli ex big critici non hanno intenzione di sostituire Conte», ma che «il loro piano è logorarlo per dimostrare che lui ha bisogno del loro supporto, ora che non fanno più parte della struttura, nuova e legittimam­ente scelta dal leader e votata dagli iscritti, che prende le decisioni». «Non parlano per il bene del Movimento — precisano le stesse fonti — ma per indebolirl­o per interesse personale. Più passeranno i giorni, più alzeranno il tiro con forza».

La faglia nel Movimento si allarga. I contiani mettono le mani sul logo. «È possibile che il “brand” che ha finora contraddis­tinto il Movimento possa subire qualche modifica, ma resta il riferiment­o all’identità del Movimento e alle sue radici fondanti», dice all’Adnkronos Mario Turco. Per il vicepresid­ente M5S il nome di Conte potrebbe comparire nel simbolo: «È una possibilit­à, per identifica­re il nuovo corso, ma se ne parlerà in sede di Consiglio nazionale». Il rischio, spiegano nel Movimento, è che ora lo scollament­o si sposti a livello locale: molti esponenti nei territori non hanno gradito la scelta di non presentare liste in molti Comuni alle prossime Amministra­tive.

Intanto Beppe Grillo si fa sentire con un post criptico dal titolo «La maggioranz­a è sempre in errore». Il garante pubblica sul suo blog un intervento del saggista Paul Rulkens. «Il 95% della nostra vita la viviamo con il pilota automatico, senza alcuna coscienza delle scelte che facciamo. Tendiamo a cadere in quella che viene chiamata miopia mentale, ovvero pensiamo all’interno di una serie di schemi predefinit­i», scrive. E sostiene: «Una volta compreso che la maggioranz­a è sempre in errore, quando si tratta di prestazion­i elevate, è possibile smettere di dover continuame­nte aggiustare le cose e passare invece direttamen­te all’innovazion­e su larga scala».

” Credo che Conte abbia un deficit politico che noi stiamo pagando, deficit che la sua popolarità non riesce a colmare

Vincenzo Spadafora

” Non penso che ci sia alcun deficit Ma tu che lo pensi, dai un contributo solo e sempre intervenen­do contro Giuseppe?

Stefano Patuanelli

 ?? ?? La leadership Lo scontro che si è aperto nel Movimento è sulla leadership del presidente Giuseppe Conte. Per il deputato Vincenzo Spadafora l’ex premier ha «un deficit politico che noi stiamo pagando in maniera molto forte». La replica del ministro per le Politiche agricole Stefano Patuanelli: «Nessun deficit. Ma tu che pensi ci sia, dai un contributo intervenen­do sempre e solo contro Giuseppe? Non ti sembra di limitare così la tua intelligen­za politica indiscutib­ile?»
La leadership Lo scontro che si è aperto nel Movimento è sulla leadership del presidente Giuseppe Conte. Per il deputato Vincenzo Spadafora l’ex premier ha «un deficit politico che noi stiamo pagando in maniera molto forte». La replica del ministro per le Politiche agricole Stefano Patuanelli: «Nessun deficit. Ma tu che pensi ci sia, dai un contributo intervenen­do sempre e solo contro Giuseppe? Non ti sembra di limitare così la tua intelligen­za politica indiscutib­ile?»
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