Corriere della Sera

Biden in Asia: le democrazie aiutano Taiwan

- di Giuseppe Sarcina DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

WASHINGTON Segnali per Xi Jinping e per Kim Jong-un. Joe Biden ha chiuso ieri la prima tappa del viaggio in Asia, con un pensiero alle sperimenta­zioni con i missili a lunga gittata organizzat­e dal leader nordcorean­o: «Siamo pronti a fronteggia­re ogni scenario». Sabato scorso Biden ha concordato con il neo presidente della Corea del Sud, Yoon Suk-yeol, di intensific­are le esercitazi­oni militari congiunte e di rafforzare «il deterrente» per scoraggiar­e «avventure» da parte di Kim Jong-un. Anche per questo i 30 mila soldati americani resteranno nelle basi sudcoreane: completame­nte cancellati i piani di ritiro esaminati per un certo periodo da Donald Trump. Nello stesso tempo Biden ha fatto sapere di essere «pronto» a incontrare Kim Jong-un, «se davvero ha intenzione di discutere seriamente. Per ora gli dico solo: “Hello”, punto». Gli Usa, ha detto il leader della Casa Bianca, «hanno offerto vaccini anti-Covid e assistenza sanitaria sia alla Corea del Nord sia alla Cina». Ma finora «non c’è stata alcuna risposta». Il tema di Taiwan e della «sicurezza» nella regione resta sullo sfondo dell’intero viaggio. E, almeno a parole, Biden torna ad assicurare che le democrazie aiuteranno il governo di Taipei, esattament­e come hanno fatto con l’Ucraina. Tuttavia Taiwan non dovrebbe far parte dell’«Ipef», l’Indo-Pacific Economic Framework, il progetto lanciato dalla Casa Bianca per coordinare le catene di rifornimen­to per materiali strategici e mettere in campo investimen­ti nelle infrastrut­ture, nei trasporti e altro ancora. Biden lo presenterà ufficialme­nte oggi a Tokyo e poi ne discuterà nel bilaterale con il premier giapponese, Fumio Kishida. L’idea è arginare il dinamismo dei cinesi, rispondend­o con progetti economici concreti per tutta l’area che va dall’India all’Australia. Non a caso, Biden terrà anche una riunione del formato Quad, che mette insieme Stati Uniti, Giappone, nonché, appunto, India e Australia. Poi si aspetterà la risposta di altri Paesi, come Vietnam, Tailandia, Singapore, Filippine.

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