Sandro e Rafa, insospettabili trascinatori
Trascinatori a ventidue anni. Tonali e Leao, la strana coppia che ha portato il Milan allo scudetto. I simboli di un gruppo cresciuto, maturato, divenuto grande. Proprio come loro. Sandrino, il bambino scartato più volte quando faceva i provini per la sua squadra del cuore, che chiedeva a Santa Lucia di portargli come regalo una maglia rossonera, non ha mai rinunciato al suo sogno. Lo ha conquistato un passo alla volta. Un anno fa era ai margini della rosa. Non ha mollato. In estate si è presentato in ritiro con una nuova mentalità: «Ho trovato Tonali e Leao più forti di come li avevo lasciati», confessò Pioli. La crescita di Sandro è stata impetuosa. In campionato ha giocato 36 partite, ne ha saltate solo due: una per squalifica, l’altra per la febbre. Nessuno come lui nel Milan. Che festeggia lo scudetto e riguarda due fotografie: la zampata del suo numero otto con la Lazio, il gol che ha messo l’Inter spalle al muro, e la doppietta rabbiosa rifilata al Verona, la prima in carriera. Leader silenzioso in spogliatoio, carismatico in campo, Tonali è impregnato di quel milanismo che tanto piace ai tifosi. Non è un caso che in molti già lo vedono come futuro capitano. Pur di agevolare il riscatto dal Brescia, si è tagliato lo stipendio da 1,8 a 1,2 milioni di euro: una sorta di investimento su se stesso che in estate gli garantirà un adeguamento del contratto (in scadenza nel 2026). Una gratificazione che il Milan vuole riconoscere anche a Leao. L’evoluzione di Rafa è forse ancora più incredibile. Era svogliato e indolente, oggi è una forza della natura, la chiave con cui Pioli ha risolto tante partite. Il portoghese, premiato come Mvp della serie A, ha raggiunto la continuità che gli mancava: 14 reti in stagione (è il miglior marcatore rossonero con Giroud), tra cui quelle determinanti con Fiorentina e Atalanta. Come lui migliora, così aumentano le pretese del suo agente Jorge Mendes. La trattativa per il rinnovo, che sembrava indirizzata, ha subito nei mesi scorsi un rallentamento. Non bastano più i 4,5 milioni di euro promessi (rispetto agli attuali 1,5) da Maldini. Se ne riparlerà presto, anche perché sono già diversi i club che hanno messo gli occhi su Leao: Newcastle e Manchester City in Inghilterra, Psg in Francia. Ma Rafa vuole restare a Milano, e il Milan se lo vuole tenere stretto. Servirebbe uno sforzo della nuova proprietà, molto probabilmente sarà RedBird, che ha vinto la corsa con gli arabi di Investcorp. Il fondo americano ha progetti ambiziosi: vuole crescere ancora, compra per vincere. Nei loro piani ci sono sia Leao che Tonali.