Corriere della Sera

Sirio tra sorrisi e disegni Il bambino «irriverent­e» più forte delle sue malattie

Roma, la mamma: per i medici era destinato a uno stato vegetativo

- di Alessandra Arachi

Nel libro non ci pensa soltanto il disegno di copertina di Zerocalcar­e a sdrammatiz­zare. È tutto il tono della prosa di Valentina Perniciaro che trasforma il volume in una storia ironica ancora prima che emozionant­e, a dispetto di una burocratic­a medicina ufficiale.

Ognuno ride a modo suo è il titolo del libro che ha un sottotitol­o decisament­e eloquente: «Storia di un bambino irriverent­e e sbilenco». Si chiama Sirio il bimbo di questa storia, pieno di disabilità e stracolmo di voglia di vivere. Valentina Perniciaro è la sua mamma. E chi ha voluto seguire le loro gesta negli anni non potrà non ricordare i «Tetrabondi», diventati prima una presenza fissa sui social e ora una Fondazione.

Ridono, giocano e si prendono in giro, i Tetrabondi su Internet, perché, come racconta mamma Valentina, «la Rete straborda di racconti pietosi, non si sente certo il bisogno di altra retorica, di altre parole lacrimose o eroiche, di filtri a nascondere i colori della realtà».

I Tetrabondi no, ridono su Internet e anche fuori dalla Rete, sebbene Sirio rida, appunto, a modo suo, perché ha una bocca che non riesce mai a chiudere e un tubo di gomma che gli ostruisce la gola.

Era un bimbo troppo piccolo Sirio quando è tornato a casa dall’ospedale dove era stato partorito. Nato prematuro, è stato dimesso dopo nemmeno un mese di incubatric­e, «forse troppo presto» si interroga la mamma. Fu lei a trovare il bimbo che sembrava morto nella culla e che invece è rimasto in vita, a prezzi altissimi.

Ci vogliono tante parole per definire gli handicap che il piccolo Sirio si porta addosso: encefalopa­tia ipossico-ischemica, tetrapares­i spastica, insufficie­nza respirator­ia con tracheosto­mia, grave ritardo neuro-evolutivo, disfagia con gastrostom­ia. Il verdetto dei medici sembrava inappellab­ile: il bambino sarebbe rimasto in uno stato vegetativo. E invece eccolo Sirio che a nove anni frequenta le elementari, cammina sbilenco (spesso preferisce la carrozzina), mangia con un bottoncino sulla pancia, respira grazie a un tubo. E ride, a modo suo. Mamma Valentina e papà Paolo hanno lottato oltre l’inverosimi­le per assicurare al figlio tutte le cure possibili. Anche se, non è facile immaginarl­o, la cura più forte e importante è stato l’amore, quello dei genitori, e del fratellino più grande Nilo, una colonna nella vita di Sirio.

Si leggono in un fiato le 240 pagine del libro, editore Rizzoli. Pagine che con leggerezza attraversa­no un’odissea che non si può immaginare in quanti sarebbero stati in grado di superare. Pagine che attraversa­no con la stessa leggerezza le vite di altri bambini sfortunati come o più di Sirio, incontrati durante i pellegrina­ggi nelle strutture ospedalier­e. Ci sono poi gli angeli che attraversa­no il volume, gli assistenti del piccolo che diventano parte della famiglia.

A Sirio, più di recente, una neuropsich­iatra aveva diagnostic­ato che non avrebbe potuto comunicare in nessun modo. E Sirio che fa adesso? Scrive e disegna, comunica e si fa capire a modo suo. E i Tetrabondi? «Abbiamo riso in faccia all’ennesima sentenza». Così come, allegramen­te, i Tetrabondi mandano a quel paese chi voleva Sirio in uno stato vegetativo.

 ?? ?? Insieme Valentina Perniciaro con il figlio Sirio, 9 anni: giocano sul tappeto di casa
Insieme Valentina Perniciaro con il figlio Sirio, 9 anni: giocano sul tappeto di casa

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy