Dai sospiri di Catullo al crepuscolo di D’Annunzio
Il Lago di Garda ispira da sempre la poesia. Gaio Valerio Catullo definì la sua Sirmione perla di tutte le isole e penisole, pescando in questo specchio tanti dei Carmina dedicati a Lesbia, tra i più erotici della latinità. Adesso le Grotte (foto, tra le mete suggerite da Italia.it) che portano il suo nome costituiscono uno dei belvedere più suggestivi. Sotto c’è la spiaggia Giamaica in cui l’acqua è cristallina. Poco importa se Catullo ha preceduto le vestigia della villa a lui attribuita, di sicuro ha abitato qua intorno. Ed emoziona entrare anche nel Castello di Sirmione, mentre il Grand Hotel Terme ha trasformato la nostalgia per le vacanze dei nobili in un piacere senza fine delle cure e del relax, così come nel parco del Villa Cortine Palace Hotel si è colpiti dal portamento delle statue neoclassiche. Fonte di liriche altrettanto conturbanti è stato anche Gardone Riviera e in particolare quel Vittoriale degli Italiani dove Gabriele D’Annunzio trascorse l’ultimo periodo della sua avventurosa e artisticamente prolifica esistenza, scrivendo molti versi, amando altrettante donne e rimuginando sul ritorno in quella scena politica dalla quale, dopo celeberrime imprese anche aviatorie, era stato emarginato. Qui si riconoscono tutti gli stilemi dell’estetica del Vate, si entra in confidenza coi suoi oggetti, si sale sulla Regia Nave Puglia, ancorata sul poggio del parco. E in giugno si assiste ai concerti dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali del Teatro Dal Verme all’Anfiteatro del Vittoriale.