«Così sosteniamo la diffusione dei libri ucraini»
Durante il Salone del libro, abbiamo ospitato Alexander Afonin presidente dell’associazione degli editori e librai ucraini. Il racconto di Afonin ha permesso a noi e agli aspiranti librai della nostra scuola di formazione, di riflettere sul ruolo del nostro lavoro e sul valore dei libri nella costruzione, conservazione dell’identità culturale e sociale di un popolo. Per l’Ucraina è una storia di un’identità a lungo negata, con un’editoria e una rete di librerie che per scelte politiche all’indomani della caduta del Muro di Berlino, ha portato a una progressiva emarginazione a vantaggio dell’editoria e della rete distributiva russofona (erano 4.000 prima della caduta del muro, oggi poco più di 200), sino ad arrivare al paradosso che in alcune regioni (più a sud) nelle biblioteche i libri presenti erano in massima parte di provenienza russa: un progetto che l’associazione dei librai ed editori ucraini ha cercato di contrastare in una lunga lotta politica e culturale che solo l’arrivo di un governo libero da vincoli di sudditanza storica con la Russia ha permesso di avviare, ma il conflitto ha bloccato. Oggi in Italia ci sono molti sfollati ucraini. Noi abbiamo scelto di attivarci affinché quei libri che raccontano la loro storia e cultura, faticosamente prodotti dagli editori ucraini in questi anni arrivino nelle nostre biblioteche, nei luoghi dell’accoglienza dei profughi per aiutarli a mantenere i legami con la propria cultura. Abbiamo chiesto supporto a Confcommercio e grazie in particolare alla sensibilità del presidente oggi siamo pronti ad offrire a librerie, a biblioteche e a chi ne farà richiesta un servizio di distribuzione dei libri ucraini.