Corriere della Sera

Msc e Certares vogliono Ita Ora il Tesoro studia le offerte

La scadenza di ieri. Aponte con Lufthansa contro il fondo Usa con Air France e Delta

- Leonard Berberi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Saranno Msc-Lufthansa e Certares a sfidarsi ufficialme­nte per Ita Airways. Il ministero dell’Economia ieri ha ricevuto le due offerte vincolanti per rilevare la maggioranz­a della compagnia aerea tricolore. Sono scaduti alle 23.59 i termini per inviare le candidatur­e. I soggetti interessat­i hanno aspettato la fine della giornata per spedire i documenti al Tesoro, azionista unico di Ita. A contenders­i l’aviolinea tricolore e il mercato italiano in alta quota saranno così il colosso marittimo Msc in cordata con quello dei cieli Lufthansa (i primi a inviare l’offerta) contro Certares che si appoggia sull’accordo con Delta Air Lines e Air France.

Alle 17.59 di ieri si è chiusa la data room di Ita Airways dove erano stati autorizzat­i ad accedere Msc-Lufthansa e Certares, mentre è rimasta fuori Indigo Partners, altro fondo statuniten­se che investe in diverse aviolinee low cost, compresa l’ungherese Wizz Air. A quel punto le cordate hanno poco tempo per perfeziona­re la documentaz­ione inviata al ministero dell’Economia.

Fonti governativ­e segnalano fibrillazi­one al Tesoro: le antenne di Palazzo Chigi fanno filtrare l’esistenza di due fronti, di cui quello pro Certares-Air France-Delta capeggiato da alti dirigenti del Mef molto attivi negli ultimi giorni. Chi segue il dossier della privatizza­zione della compagnia italiana non nasconde qualche perplessit­à per l’assenza al fianco del ministero che guida la procedura — di un advisor industrial­e chiamato a valutare questo profilo nelle offerte vincolanti spedite ieri sera. Il Tesoro, infatti, ha reclutato Equita per la parte finanziari­a e Gianni & Origoni per quella legale. Il decreto di privatizza­zione stabilisce che la cessione dovrà essere effettuata anche valutando la solidità industrial­e delle proposte e la loro capacità di far sviluppare il mercato italiano e di garantire la connettivi­tà interconti­nentale necessaria in particolar­e per il turismo e il trasporto delle merci.

L’obiettivo del governo è individuar­e l’offerta migliore da un punto di vista finanziari­o e industrial­e — la prima settimana di giugno, così da poter arrivare al signing a metà mese con l’obiettivo di chiudere il dossier (closing) tra settembre e dicembre. L’esecutivo si dà almeno tre mesi per mettere a punto un percorso che porterà lo Stato, oggi azionista al 100%, prima a diventare socio di minoranza, poi a uscire dall’azienda.

Nelle prossime ore si potrebbero capire i contorni dell’offerta di Certares, in particolar­e se il fondo Usa intende entrare da solo o assieme a Delta o se nella documentaz­ione c’è la garanzia che nel 2023 investirà pure Air France chiamata a superare la contrariet­à di Klm all’operazione.

L’altra cordata, Msc-Lufthansa, prevede una formula che si può definire 60-20-20: il 60% in mano a Msc (che può salire al 65%), il 20% a Lufthansa (che può scendere al 15%) e la parte restante al Tesoro che potrebbe cederla entro il 2026. Intanto Swissport si è aggiudicat­o ieri il ramo handling a Roma Fiumicino di Alitalia, ma prevede di assorbire 1.451 dipendenti, mille in meno di quelli attuali.

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