Un finale di scalate senza tregua, si decide tutto in alta quota
Dal Mortirolo al Fedaia, classifica corta e 15 gran premi della montagna. Carapaz: «Sono tranquillo»
SALÒ Il Giro d’Italia 105 comincia la sua ultima, temuta settimana verticale oggi a mezzogiorno, un’ora dopo il via della 16ª tappa. I 21 chilometri del Crocedomini metteranno subito fuori gioco metà gruppo, il Mortirolo — dal versante di Edolo, con pendenze al 16% — il Teglio, breve ma verticale, e infine il Santa Cristina completeranno l’opera. Nel pomeriggio sapremo a chi è andato di traverso il giorno di riposo.
Fino a sabato, il Giro si giocherà su 15 gran premi della montagna, celeberrimi o misconosciuti ma sempre durissimi. Si tirerà il fiato solo a Treviso, giovedì. La classifica è cortissima, chi vuole vincere deve attaccare ma senza strafare per non trovarsi a corto di energie il giorno dopo. Per la maglia rosa Carapaz, che si allena alle alte quote dell’Ecuador, la tappa ideale è BellunoMarmolada di sabato con San Pellegrino, Pordoi, Fedaia in quasi 5.000 metri di dislivello. La Ponte di Legno-Lavarone di domani vola più bassa ma il Vetriolo (12 chilometri all’8%) e l’ascesa a Monterovere (gli ultimi 8 al 10%) possono fare male.
Chi ha testato la Marano Lagunare-Santuario di Castelmonte di venerdì (che sconfina in Slovenia) è rimasto impressionato dal Kolovrat (sulla linea di frontiera) che toglie il fiato per 10 chilometri e dalla salita verso il traguardo, con finale ripido. Ieri i duellanti hanno brevemente interrotto la siesta per esprimersi. La maglia rosa Carapaz: «È la mia settimana, sto bene e sono tranquillo». Jai Hindley, 2° a 7”: «Non sono al Giro per pettinare le bambole. Ho il 100% di voglia di vincere». Almeida, 3° a 30”, ha il dente avvelenato contro la Ineos di Carapaz per un (presunto) tentativo di ostruzione in volata domenica mentre il mite Mikel Landa (4° a 59”) è conscio di avere «una possibilità unica». Alle loro spalle, zitto zitto, c’è Mimmo Pozzovivo (+1’01”): cerca il primo podio di una carriera infinita. Extra Giro, ieri impresa storica tra le donne: nel velodromo di Grenchen, in Svizzera, l’olandese Ellen van Dijk ha pedalato 49,254 chilometri in un’ora superando di 800 metri il primato precedente. Il «muro» dei 50 cadrà presto.