Corriere della Sera

Inappetenz­a, febbre dolore nel deglutire Come riconoscer­e i sintomi di Omicron 5

Non sempre il tampone evidenzia la malattia all’inizio

- mdebac@rcs.it

1 Quali sono i sintomi di BA5, una delle sottovaria­nti di Omicron?

Forte raffreddor­e e forte mal di gola, meno frequenti nelle infezioni causate dalle precedenti sottovaria­nti, compaiono quasi sempre. Il virus sembra colpire preferibil­mente le alte vie respirator­ie senza scendere nei polmoni. C’è una minore incidenza dei disturbi di gusto e olfatto. La febbre può essere elevata e accompagna­ta da dolori muscolari e alle articolazi­oni, come nell’influenza.

2 Il mal di gola ha caratteris­tiche particolar­i?

Le descrive Domenico Scopelliti, direttore di chirurgia maxillo-facciale dell’ospedale San Filippo Neri: «Si tratta di una faringodin­ia (condizione dolorosa) diffusa tra faringe e tonsille. Il mal di gola è persistent­e, a volte accompagna­to dalla sensazione di un corpo estraneo e questo perché le pareti della faringe si ispessisco­no. Il fastidio si avverte durante la deglutizio­ne. Questo sintomo dura da tre giorni a due settimane e caratteriz­za anche il Long Covid così come la spossatezz­a».

3 Come trattare il mal di gola?

Con sciacqui a base di colluttori anti infiammato­ri generici (usati in odontoiatr­ia e otorino laringoiat­ria, contenenti anche un leggero anestetico) migliorano il fastidio. In certi casi sono consigliat­e sedute di aerosol senza antibiotic­i (perché il SarsCoV-2 è un virus, non un batterio). Preferire cibi freddi e non irritanti, agrumi compresi.

4 E gli altri sintomi?

È sempre presente una estrema debolezza che richiede molto riposo. L’inappetenz­a è una delle conseguenz­e. La febbre può arrivare oltre i 38 gradi e durare fino a 4-5 giorni. «Noi prescrivia­mo ibuprofene e paracetamo­lo e a volte un’integrazio­ne con il potassio», dice Marina Manfellott­o, medico di famiglia a Roma. I farmaci antivirali continuano ad avere efficacia se somministr­ati al massimo entro cinque giorni dalla comparsa dei sintomi in pazienti a rischio di sviluppare una malattia grave che richiede il ricovero in ospedale.

5 Quali farmaci non vanno presi?

Non sono raccomanda­ti gli antibiotic­i. Il sito di Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) riporta che recenti studi clinici «hanno dimostrato che l’uso di un antibiotic­o, da solo o associato ad altri farmaci, in particolar­e l’idrossiclo­rochina, non modifica il decorso clinico della malattia». Un ingiustifi­cato utilizzo può determinar­e l’insorgenza e il propagarsi di resistenze batteriche che potrebbero compromett­ere la risposta a terapie antibiotic­he future.

6 Come si distinguon­o i sintomi del Covid da quelli di una malattia respirator­ia diversa, come raffreddor­e o influenza (in questo mese quasi del tutto scomparsa)?

Bisogna innanzitut­to consultare sempre il medico ed effettuare un tampone per escludere o confermare il Covid. Ricordiamo di non esagerare con l’esposizion­e all’aria condiziona­ta e agli sbalzi termici che possono favorire infezioni respirator­ie.

7 Che cos’é Omicron BA5?

È la sottovaria­nte del virus Omicron che sta circolando in forma prevalente in gran parte del mondo. Come i precedenti lignaggi BA1-23-4, è stata dichiarata variante di preoccupaz­ione (variant of concern) dall’Agenzia europea per il controllo delle malattie infettive (Ecdc) sulla base

della rapida diffusione e della capacità di aggirare la difesa degli anticorpi (immuno-evasione).

8 I tamponi funzionano per rilevare la positività?

«Sì, funzionano», risponde Concetta Castillett­i, responsabi­le dell’unità operativa di virologia dell’istituto Negrar. Una bassa carica virale iniziale, prima della comparsa dei sintomi o al loro esordio, può non essere messa in evidenza dal tampone. In caso di peggiorame­nto o persistenz­a dei sintomi è bene effettuare un secondo test a distanza di 2448 ore dal primo come raccomanda­no le linee guida internazio­nali e di alcune società scientific­he italiane, rimaste invariate anche dopo l’arrivo delle nuove varianti.

Gli antivirali Hanno efficacia se somministr­ati entro cinque giorni dalla comparsa dei disturbi

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