Da Mick a Bruce: l’intramontabile generazione over 70
Il rock fa bene alla salute. Ovvero se hai superato i 27 anni, la fatidica quota d’ingresso per entrare nel club esclusivo degli eroi del genere, morti giovani e rimasti giovani per sempre, Kurt Cobain e Jimi Hendrix per intenderci, puoi tranquillamente arrivare ai 70 e oltre. A dimostrazione che puoi aver flirtato con tutti gli abusi del mondo in gioventù, ma non necessariamente aver pagato conti definitivi per questo.
Ebbene, il capobanda di questa allegra comitiva Cocoon formato elettrico è sicuramente il signore qua di fianco, Mick Jagger, anni 78, insieme al coetaneo Keith Richards e al più «giovane» Ron Wood (75). Ma se è per questo, poco si risparmiano i due superstiti degli eterni, presunti, rivali: se Ringo (81) sta girando per l’America (anch’egli stoppato solo dal Covid, peraltro non preso da lui, ma da alcuni suoi compagni di band), gli 80 anni di Paul McCartney li abbiamo festeggiati tutti, con lui che ha deciso di fare come se nulla fosse, continuando il tour.
E invitando sul palco un altro «ragazzino», Bruce Springsteen, anni 72, che sarà protagonista da noi, a Ferrara e a Roma nel 2023. Uno capace di stare al microfono per quattro ore filate, senza battere ciglio, correndo da una parte all’altra del palco. Approccio non dissimile da un altro, piacevole, «esagitato» del rock che vedremo invece presto a Mantova: Iggy Pop ne ha 75, ma non rinuncia ad esibirsi a petto nudo, il fisico sempre sinuoso come da proverbiale animale di riferimento, l’iguana. E che dire di Bob Dylan a 81 sempre alle prese col suo «Neverending Tour»?
Ma la lista di questi signori in età da pensione che di pensione non vogliono sentir parlare è lunghissima: a San Siro abbiamo visto anche Elton John che di rock ha solo delle venature in una carriera molto articolata, ma sicuramente in grado di offrire show perfetti ai suoi 75. E Steven Tyler con gli Aerosmith che però, ai 74, ha avuto una sorta di ricaduta «giovanile», in rehab perché si è lasciato andare per un forte dolore al piede. Segno paradossale di vitalità, probabilmente non vedeva l’ora di tornare in tournée, cosa che accadrà a settembre. E Carlos Santana, anch’egli a quota 74 che, dopo un pit stop per un’operazione al cuore, è pronto a tornare con dei concerti benefici in Messico.
Ci sono anche i tre Pink Floyd: se David Gilmour (76) è l’unico che rimane a riposo, Nick Mason (78), il silenzioso batterista, è atteso a breve a Torino, mentre Roger Waters (79) riprenderà ad andare in giro dopo l’estate. Brian May (74), perennemente zazzeruto per quanto ingrigito, l’abbiamo visto al concerto per la Regina qualche settimana fa, mentre Eric Clapton (77) ha avuto a che fare anche lui col Covid e ce lo siamo a persi a Milano, ma ha presto recuperato a Berlino con un superbo show. Dove c’era un certo Zucchero che, a 67, non ha ancora le credenziali per entrare in quest’altro esclusivo club. Tranquillo, la nostra quota è ampiamente rappresentata da Vasco, anni 70: voleva una vita spericolata, di quelle che, apparentemente, non si doveva sapere mai. Ora invece lo sappiamo,con il rock si invecchia. Bene.