Corriere della Sera

Il tetto alle bollette prorogato di 3 mesi «Gas russo, in Europa rischio di stop totale»

L’allarme dell’Agenzia internazio­nale. Contro i rincari di luce e metano i fondi dai proventi di una nuova tassa sugli extra-profitti. Biden: via le imposte sulla benzina

- Fausta Chiesa

La giornata, ieri, comincia con l’allarme del numero uno dell’Agenzia Internazio­nale dell’Energia (Aie) sul possibile stop dell’invio di gas da Mosca: «Più ci si avvicina all’inverno — dice Fatih Birol al Financial Times — e più capiamo le intenzioni della Russia: credo che i tagli siano orientati a evitare che l’Europa riempia i depositi e ad aumentare la leva nei mesi invernali». Le sue parole rimbalzano a Milano, dove i massimi dirigenti di due aziende italiane strategich­e per la sicurezza energetica — Claudio Descalzi di Eni e Stefano Venier di Snam —- si incontrano all’Italian Ceo Conference di Mediobanca: tema, l’indipenden­za energetica e l’aumento dei prezzi.

Nel pomeriggio sono attesi a Roma assieme ad altri big dell’energia italiana al vertice con il ministro della Transizion­e ecologica Roberto Cingolani sugli stoccaggi. Il quale appena prima ha partecipat­o al Consiglio dei ministri per varare un nuovo decreto legge per prorogare le misure già in atto per contenere le bollette (l’azzerament­o degli oneri generali di sistema e la riduzione dell’Iva al 5%) anche nel terzo trimestre con un impegno finanziari­o di circa 3,3 miliardi. Una spesa che dovrebbe essere coperta dai proventi di una nuova tassa sugli extra-profitti di chi importa gas a prezzi molto più bassi di quelli di vendita che incide dal primo luglio 2022 e il 31 marzo 2023.

Ma non solo. Il governo guidato da Mario Draghi approva anche aiuti per favorire l’acquisto di metano da qui alle prossime settimane per creare uno stock di riserva. In campo scenderann­o garanzie Sace per le imprese che stoccano. La priorità è fare il più possibile scorta in vista dell’inverno. Su Mosca Descalzi è più ottimista. Dopo il taglio del 50% delle forniture rispetto alle richieste non dovrebbe esserci una nuova riduzione. «I tagli — ha detto ieri Descalzi — si sono stabilizza­ti. Su possibili futuri tagli è difficile dirlo. Ma interrompe­re le forniture vorrebbe dire perdere completame­nte ogni introito.

Seguendo una logica commercial­e, ma qui forse si va oltre a essa, io penso che questa stabilizza­zione possa durare. Noi, comunque, non dobbiamo perdere tempo e andare in una situazione di oversupply per poter stoccare». Attualment­e siamo al

55,24% di riempiment­o rispetto a un obiettivo del 90% entro fine ottobre. Tutto questo avviene mentre il prezzo del gas (il contratto futures sul mercato europeo di riferiment­o di Amsterdam) fa su e giù per chiudere in rialzo a 127 euro al Megawattor­a. Un anno fa era a 19 euro.

Intanto a Bruxelles l’Europarlam­ento ha trovato la quadra sulla sua posizione negoziale riguardo alla riforma del sistema Ets (Emissions Trading Scheme), che viene esteso al trasporto marittimo e ai termovalor­izzatori e si è accordato per eliminare gradualmen­te le quote gratuite di CO2 tra il 2027 e il 2032. Gli eurodeputa­ti hanno anche approvato la posizione sulla cosiddetta carbon tax e sul fondo sociale per il clima. Il testo deve’essere negoziato con gli Stati e la Commission­e. E dall’altra parte dell’Oceano, il presidente Usa Joe Biden ha invitato il Congresso a sospendere la tassa federale sui carburanti per tre mesi.

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