Di Maio presenta la squadra: con noi governo più stabile
«Odio non più tollerabile». Di Stasio e Di Nicola capigruppo. Spadafora coordinatore politico
Come il primo giorno di scuola, così il battesimo parlamentare di Insieme per il Futuro. Una vera festa per il neopartito di Luigi Di Maio. Uomini e donne fino all’altrieri militanti del M5S — facce distese, finalmente libere dalla ruggine delle ultime settimane — si presentano attorno alle due del pomeriggio alla Sala della Lupa di Montecitorio per dichiararsi tutti «dimaiani». Un gruppo, il loro, che alla Camera conta 51 deputati e 10 senatori a Palazzo Madama. Così per mezz’ora, Di Maio detta una linea che poggia su una serie di certezze: «Non si raccontano frottole ai cittadini, ma solo la verità». «Basta con sovranismi e populismi. Non è più tollerabile l’odio. Stop alle politiche dei selfie». Cui segue un altro assioma dell’ex seguace di Beppe Grillo, l’Elevato: fedeltà assoluta al governo Draghi. «La costituzione dei gruppi di Insieme per il Futuro aiuterà e rafforzerà la stabilità del governo. Un fatto molto importante anche ora che il premier è al Consiglio Ue».
Parole non dissimili quelle che Di Maio consegna ai cronisti, quando però puntualizza: «Insieme per il futuro non è un partito personale, ma un percorso di ascolto del territorio italiano, dei nostri sindaci. Un percorso per ascoltare gli amministratori locali, i presidenti delle Città metropolitane, delle Regioni».
Fatta questa premessa, Di Maio aggiunge che non ci sarà spazio «per proposte qualunquiste e populiste». Un messaggio che sembra essere rivolto agli ex compagni del M5S. Poi, un’altra sferzata ai 5 Stelle: «Ho visto in queste ore che continua l’odio contro di noi, noi rispondiamo con il sorriso, ce ne facciamo una ragione. Andiamo avanti e guardiamo avanti». E ancora: «Ho preso le distanze da un progetto che si sta radicalizzando sempre di più». Quanto ai contatti con Centro democratico, il partito di Bruno Tabacci che potrebbe aiutarli a costituire il gruppo in Senato, Di Maio si serve della diplomazia: «Al tempo debito li incontreremo».
Più di un nonnulla si muove al centro. E la conferma arriva da una serie deputati vicini al ministro degli Esteri che a taccuini chiusi assicurano che «Luigi si muove a tutto campo, dialoga con tutti. Conscio che può essere più che un riferimento per il centro». Non è dato sapere se e quando si concretizzerà un’operazione che al momento sembra essere più una somma di sigle parlamentari. Di sicuro, per dirla con il fedelissimo Sergio Battelli, «c’è molta gente in sofferenza» e la traduzione è presto detta: il gruppo parlamentare è dato in crescita nelle prossime ore. Una compagine che sarà guidata a Montecitorio da Iolanda Di Stasio e al Senato da Primo Di Nicola, entrambi acclamati dall’assemblea parlamentare. L’ex ministro Vincenzo Spadafora sarà invece il coordinatore politico. A lui il compito di tessere la tela del nuovo centro. Mentre Giuseppe L’Abbate sarà il coordinatore del manifesto politico.
Proprio una festa questo loro primo giorno. «Luigi ha aperto un percorso» esulta Gianfranco Di Sarno. «C’è un bel clima, tanta voglia di fare e di ricominciare» rincara Luigi Iovino. Anche perché, confessa a sera la sottosegretaria Dalila Nesci, «stare dentro un contesto che ci imbarazzava e picconava l’attività governativa in un momento delicato significava disperdere tutto il patrimonio».