La scelta dei giudici supremi: meno limiti a chi gira armato
Usa, choc per la decisione che tocca New York e altri Stati. Biden: grande delusione
WASHINGTON La legge dei singoli Stati non può limitare il diritto degli americani di girare armati. La sentenza della Corte Suprema irrompe nel mezzo di un tormentato dibattito. Gran parte dell’opinione pubblica è ancora traumatizzata dalla strage dei bambini nella scuola elementare di Uvalde, in Texas. Dove, per altro, ieri il capo della polizia Pete Arredondo , sospettato di essere intervenuto in ritardo, è stato messo a riposo. Il Senato sta faticosamente trovando un mini accordo per rafforzare i controlli sulle persone che mostrano segnali di pericolo per le comunità. Ma la massima istanza giuridica degli Stati Uniti, con un maggioranza di 6 a 3, ha dato ragione a due cittadini, Robert Nash e Brandon Kock, che avevano fatto ricorso contro lo Stato di New York. In particolare, contestando la legge che prevede, addirittura dal 1911, una licenza per possedere un’arma e impone limiti stringenti al trasporto. Nel ricorso i legali di Nash e Kock sostenevano che le norme dello Stato di New York violassero il Secondo Emendamento della Costituzione, che accorda agli americani il diritto all’autodifesa. La maggioranza conservatrice della Corte ha dato loro ragione. Il giudice Clarence Thomas ha scritto nel parere vincente: «Un cittadino che sta esercitando un diritto costituzionale non deve spiegare nulla ai funzionari pubblici».
La decisione, di fatto, riguarda anche gli altri Stati, come California, New Jersey, Maryland, Massachusetts, Hawaii che hanno legislazioni simili a quella di New York. Secondo il sindaco di New York, Eric Adams, ex poliziotto afroamericano, eletto lo scorso anno con un programma di law and order, la sentenza è «agghiacciante»: «Ciascuno di noi ora sarà meno sicuro». È intervenuto anche Joe Biden: «Sono profondamente irritato...questa sentenza abolisce una legge che durava da più di un secolo e contraddice sia il buon senso che la Costituzione. Sulla scia delle stragi di Uvalde e di Buffalo, dobbiamo fare di più, non di meno, per proteggere gli americani».
La Corte si è divisa lungo una frattura ormai consolidata. Da una parte i giudici nominati dai presidenti repubblicani; dall’altra i tre di matrice democratica. A nome del primo blocco, Samuel Alito nega che via sia una relazione tra la possibilità di circolare tranquillamente anche con un mitragliatore semi automatico e la frequenza delle stragi: «La legge di New York non ha impedito al killer di arrivare armato nel supermercato di Buffalo, una città dello Stato» Dall’altra parte Stephen Breyer argomenta: «Nel 2020, 45.222 americani sono stati uccisi dalle armi; dall’inizio dell’anno ci sono state 277 stragi. È la causa più frequente di morte tra i bambini e gli adolescenti». La decisione della Corte lascia, comunque, uno spazio di azione. Gli Stati potranno fissare un elenco di «luoghi sensibili» in cui sarà vietato far entrare le armi: scuole, uffici governativi, assemblee parlamentari, seggi elettorali e aule dei tribunali.