Corriere della Sera

Orville Press, una macchina volante per lettori che apprezzano la qualità

- di Ida Bozzi

Un’idea a lungo coltivata da chi di libri di qualità si occupa da una vita: nasce Orville Press, il nuovo marchio editoriale ideato da Matteo Codignola e sostenuto da Garzanti grazie al coordiname­nto editoriale di Paolo Zaninoni. Proporrà autori italiani e stranieri in campi diversi, narrativa e reportage, scienza, spettacolo, arte, fotografia, sport. L’immagine identitari­a del nuovo marchio è racchiusa nel logo, una macchina volante di Orville Wright, uno dei fratelli pionieri del volo che dà il nome all’impresa editoriale.

Un simbolo che racchiude la passione per la scoperta, spiega lo stesso Codignola, fondatore e responsabi­le editoriale di Orville Press: «Ci sono due motivi, dietro alla scelta del logo (oltre alla mia passione personale per tutto quello che vola, intendo). Il primo è l’aspetto fisico di quel trabiccolo, che quando si staccò da terra — e nessuno pensava l’avrebbe davvero fatto — non aveva neanche un nome, tanto che Orville Wright gliene diede uno preso dalla sua attività precedente, la tipografia: Flyer. E il secondo motivo è proprio questo: Orville aveva cominciato con la stampa e la piccola editoria, per poi dedicarsi a qualcosa di più semplice, e soprattutt­o meno precario. Tipo, l’aviazione».

Nell’editoria da sempre, traduttore e scrittore, Matteo Codignola ha lavorato per anni in Adelphi, in vari ruoli, ma finita l’esperienza ha voluto dare vita a un progetto coltivato da tempo: «Ci pensavo da qualche anno, ma avevo un lavoro. Quando l’ho lasciato, ho cominciato a disegnare più seriamente l’idea». Racconta un retropensi­ero curioso, intorno a quell’idea: «Più la definivo, più mi passava davanti agli occhi una “stampina” di neslettori sun valore che porto da sempre con me, dove si vedono, su una strada di campagna, un uomo, una donna e tre ragazzini, tutti in cenci. Il cattivo soggetto e sua famiglia, recita la didascalia, e cominciava a sembrarmi un’immagine verosimile del mio futuro. Non molto tempo fa ne ho parlato a Stefano Mauri (presidente e ad del gruppo Gems, di cui fa parte Garzanti, ndr), che essendo un amico voleva sapere cosa avessi in testa. Gli ho raccontato dell’idea, ma soprattutt­o della “stampina”. Stefano si è fatto una risata. Poi ha detto: “Ma no, facciamola”. Strano ma vero, avevo trovato un editore».

I primi due libri usciranno nel febbraio 2023. Uno è un

In libreria

Le due prime uscite: un romanzo e un reportage sui movimenti che sostengono Trump

romanzo, Box Hill di Adam Mars-Jones: «Un libro che ho letto alcuni anni fa — spiega Codignola — e mi è piaciuto moltissimo. Racconta, in modo esplicito, una storia molto divertente e però tragica fra un ragazzotto goffo e inesperto e il fascinosis­simo biker su cui alla lettera, un bel giorno, il ragazzotto inciampa». E poi il reportage narrativo La tempesta è qui di Luke Mogelson: «Su quell’arcipelago sommerso che ha portato Trump alla Casa Bianca, e di cui in realtà conosciamo solo i Proud Boys, o QAnon. Mogelson, forse il miglior reporter della nuova generazion­e, lo ha esplorato per anni, mettendo insieme questa guida appassiona­nte e sinistra. Soprattutt­o perché autorizza il sospetto che, con quel qui, Mogelson non intenda affatto solo gli Stati Uniti».

Il marchio proporrà una decina di titoli all’anno, spiega: «Orville ha un programma elementare: pubblicare libri che raccontino al lettore qualcosa che non sa. Serviranno (e librai) curiosi, disposti ad abbandonar­e un certo numero di abitudini e di rassicuraz­ioni e a rischiare un po’ del loro tempo. L’Italia ne è piena. Ogni volta che sento una lamentela su quanto poco si legga nel Paese, mi chiedo perché si dica solo una parte della verità: l’altra parte si capisce guardando che cosa leggono gli italiani. Cioè libri molto più intelligen­ti, sofisticat­i e anche impegnativ­i di quelli che vedi sfogliare in metro a Parigi o a Londra».

Orville Press indagherà, da angoli diversi, soprattutt­o il presente, aggiunge Codignola. E conclude: «Tutto ciò presuppone la qualità. Senza qualità, anche fisica, anche visiva, fare libri non ha senso. Qualità è la parola più ricorrente, per noi, in queste settimane. Anche per questo abbiamo aggiunto quel “Press” a “Orville”. Per dare l’idea di una piccola officina un po’ arcaica e un po’ sperimenta­le, dove la cura passa avanti a tutto».

 ?? ??
 ?? ??
 ?? ?? Qui sopra: Matteo Codignola. A sinistra: Giuseppe Arcimboldo, Il biblioteca­rio (1566), Stoccolma, Castello di Skokloster
Qui sopra: Matteo Codignola. A sinistra: Giuseppe Arcimboldo, Il biblioteca­rio (1566), Stoccolma, Castello di Skokloster

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy