L’erede di Suor Angela
Francesca Chillemi: svolta nella serie dopo la scelta di Elena Sofia Ricci, sul set avrò una crisi religiosa nella realtà ho una fede mia
Da Miss Italia a novizia (sul set) e poi la scelta di un maggiore impegno religioso. Francesca Chillemi con il personaggio di Azzurra diventerà il vero cuore della settima serie di Che Dio ci aiuti, la fiction prodotta da Lux Vide (Gruppo Fremantle) in collaborazione con Rai Fiction in onda su Rai1 nel 2023. Da ragazzina viziata ed egoista, grazie al sostegno di suor Angela (Elena Sofia Ricci) e dopo drammatiche alterne vicende, Azzurra inizia a sentire qualcosa dentro di lei, una nuova ragione di vita. Una piccola scintilla: la vocazione.
«La ex ragazza viziata ha dovuto affrontare dure prove - esordisce l’attrice - è lo specchio di ciò che nella vita avviene a ognuno di noi. Il motivo del successo di questa serie consiste nel fatto che molte persone vi si possono riconoscere: per esempio nella solitudine di chi, magari pur avendo una famiglia, non se ne sente parte affettivamente. Azzurra, che nasce in una famiglia-non famiglia, in convento trova un’energia che le consente di affrontare le avversità. È un ruolo che ho amato sin dal primo momento e da cui mi sento scelta».
Cosa ha in comune Francesca con Azzurra?
«La fragilità interiore, che molti hanno e che è dovuta a certi traumi che ci colpiscono aiutandoci poi a creare una corazza. Quando ho iniziato questo mestiere nel mondo dello spettacolo ero giovanissima, ho conquistato l’indipendenza, e ho dovuto costruire fiducia in me stessa, creandomi una maschera».
Come si è preparata a questo personaggio?
«Lavorando sulla parte psicologica e ho potuto trascorrere una giornata intera in un vero convento di clausura. Un’esperienza molto forte, ho capito cosa significhi una vocazione: c’erano delle suore, ormai anziane, che mi raccontavano la loro scelta di cui erano fermamente convinte. Per noi si tratterebbe di una vita di rinunce, per loro assolutamente no».
Lei è credente?
«Ho una fede un po’ mia. Non vado in chiesa tutte le domeniche, ma prego ogni giorno: un lavoro di introspezione».
I suoi genitori contenti di avere una figlia prima Miss Italia e poi attrice?
«Penso di sì, era un obiettivo raggiunto e ricordo la grande emozione nel ricevere la corona da Miss dalle mani di Claudia Cardinale. Inoltre, quell’anno in giuria c’era Elena Sofia Ricci, con cui mi sono rincontrata in questa serie, un po’ come madre e figlia: il segno del destino...».
E nella nuova fiction lei prenderà il suo posto...
«Esattamente. Suor Angela dovrà abbandonare il convento per varie ragioni e sarà Azzurra ad accogliere le ragazze che arrivano, diventandone la sorella maggiore. Ed ereditando il compito di Suor Angela, farà i conti con sé stessa».
Da chi ha ereditato la passione per il mondo dello spettacolo?
«Sin da bambina sognavo di fare l’attrice: ero affascinata dal cinema, dalle serie in tv, mi immedesimavo nei personaggi. Subito dopo essere incoronata Miss sono stata catapultata in un contesto per me sconosciuto e all’inizio ho accettato di partecipare a programmi televisivi in cui non mi riconoscevo: ora mi sento nel posto giusto».
Ha mai desiderato il palcoscenico?
«Ho ricevuto qualche proposta di teatro, ma ho un problema: il rapporto col pubblico dal vivo mi spaventa. Non so se sono stata traumatizzata dai primi passi compiuti in palcoscenico dopo l’elezione a Miss... Ci sto lavorando, devo superare questo handicap».
Lei è nata a Barcellona Pozzo di Gotto: la sicilianità aiuta?
«Sono fiera delle origini siciliane anche se, quando mi chiedono dove sono nata, mi affretto ad aggiungere subito a Barcellona la precisazione Pozzo di Gotto».
Perché?
«Se non mi sbrigo, la gente ribatte: Barcellona? Allora sei spagnola? A parte questo, noi siciliani siamo aperti a tutto. Provengo da un piccolo luogo, ma sono cittadina del mondo e ho tessuto legami dappertutto. La sicilianità aiuta».
Attrice
Come attrice mi sento nel posto giusto: non mi piacevano i programmi tv cui ho partecipato