«Così è tornata Benedetta» Oggi ritrova i 50 del record
Il coach di Pilato: «I risultati? Non sono merito mio». Quadarella negli 800
BUDAPEST «È una ragazza serena, che va a scuola, esce con gli amici, e ogni tanto va a vincere un Mondiale». Vito D’Onghia è appena arrivato a Budapest da Taranto. Dopo tante gare di Benedetta Pilato viste davanti alla tv, queste batterie mondiali dei 50 rana saranno le prime che guarderà come uno spettatore in tribuna. «Vi saprò dire dove si soffre di più». Non è allenatore di professione, mantiene il suo posto all’Asl, e continua a far crescere una campionessa del mondo come attività part time. Per quanto la storia sia nota, non è certo tanto consueta. E in tanti si chiedono quanto durerà. «Lo so anch’io che si sposterà, avrà altre esigenze, l’Università: è come se fosse mia figlia, il rapporto non si romperà, io non lascerò Taranto, ho delle responsabilità verso la mia famiglia, non posso mollare tutto per 4-5 anni da allenatore e poi? Potrei andare in giro a spacciarmi per quello che ha fatto fare i record alla Pilato, ma non sarebbe vero: lei li farebbe anche senza di me».
No, non c’è niente di consueto qui. In quanti parlerebbero così? Per ora però il rapporto è così simbiotico, Benedetta ha dimostrato di avere così bisogno del suo microcosmo per funzionare che nessuno ha toccato nulla. Quest’inverno, per esempio, dopo i viaggi per l’Isl e i guai di salute,
È avvenuta prima di Natale quando ha smesso con i viaggi e ha ripreso la routine
la rinascita di Benny è venuta prima di Natale quando ha smesso con le trasferte e ha ricominciato con la sua routine. «Ci siamo chiusi lì, nessun riferimento temporale da dare a nessuno ed è tornata Benedetta».
In questo microclima si cerca di accompagnare la trasformazione da ragazzina a donna alle esigenze della nuotatrice. «Sono io che mi devo adattare a lei che cresce, non sarò mai un generale. E lei non è un soldatino, per fortuna ogni tanto si ribella». Anche gli allenamenti sono cambiati, perché ci sono questi 100 rana, la distanza olimpica, da farsi amici: «Era assurdo chiederceli a 14 anni, era straordinario piuttosto come nuotava i 50. Adesso la frequenza delle bracciate si è abbassata, scivola molto di più in acqua, e senza perdere velocità». Oggi però può nuotare nel suo territorio, i 50 di cui detiene anche il record del mondo.
A proposito di record, torna oggi in acqua anche Thomas Ceccon nelle batterie dei 50 dorso mentre Lorenzo Zazzeri (decisamente in stato di grazia) proverà a prendersi una medaglia nei 50 stile (in semi primato personale in 21’’70).
Ma oggi (dopo la botta della 4x200 fuori in batteria, Detti: «Colpa mia all’80%») è soprattutto il giorno di chi deve riscattarsi: Simona Quadarella vuole imitare Tokyo, dove, dopo la delusione dei 1500, seppe prendersi un bronzo negli 800. «Non sono in formissima, ma ho parlato con le persone giuste, il mio allenatore che per una volta non si è arrabbiato, i miei genitori che sono qui, il mio fidanzato».
Ma la rivincita del mezzofondo azzurro non può prescindere da Greg Paltrinieri, quarto negli 800: ci sono le batterie dei 1500 e il Capitano vorrà dare il buon esempio.
Zazzeri cerca il podio Lorenzo è in stato di grazia e proverà a prendersi una medaglia nei 50 stile