Corriere della Sera

Ius scholae, slitta l’esame. Il Pd: «Non arretriamo»

Rinvio per il testo alla Camera insieme a quello sulla cannabis. Dal Carroccio 1.500 emendament­i

- Giuseppe Alberto Falci

ROMA Alle 10.30 l’aula di Montecitor­io si esprime a favore del rinvio delle proposte di legge sulla cannabis e sullo ius scholae. La richiesta parte dal parlamenta­re del Pd Emanuele Fiano, che spiega così le ragioni di questa mossa: «È stato un rinvio unicamente tecnico che dà la certezza di avere questi provvedime­nti in aula la settimana prossima dopo l’approvazio­ne del decreto Aiuti». In questo modo, quando entrambi i testi approderan­no in aula, più probabilme­nte fra due settimane, l’iter sarà più rapido perché scatterà il contingent­amento dei tempi. Il Pd non intende certo arrendersi di fronte a quella che definiscon­o «una battaglia di civiltà, attesa dai compagni di classe dei nostri figli che parlano la nostra lingua, amano la nostra cultura e tifano per le nostre squadre di calcio». E lo stesso vuole fare il Movimento 5 Stelle. «Bisogna andare avanti anche sulla cannabis» fa sapere il ministro Stefano Patuanelli.

Acque agitate, insomma, dalle parti della maggioranz­a di governo. Perché le posizioni restano cristalliz­zate. Da una parte Pd e M5S, dall’altra il centrodest­ra compatto. Enrico Letta invia questo messaggio alla Lega e a tutto il centrodest­ra: «Sullo ius scholae non arretrerem­o di un millimetro. Il metodo della Lega e di Salvini non è comprensib­ile: è un tema parlamenta­re, non di governo. Cosa avremmo dovuto fare quando cadde il ddl Zan?». La risposta del Carroccio è perentoria: la Lega deposita 1.500 emendament­i e annuncia le barricate.

Matteo Salvini invoca lo stop di entrambe le proposte. Le sue truppe sono scatenate a Montecitor­io: «Faremo di tutto per evitare che l’attuale legge sulla cittadinan­za venga travolta da questo scempio» avverte Igor Iezzi. Anche Forza Italia non ne vuol sapere. «È sbagliato ideologizz­are alcune battaglie. Per noi la cannabis è inaccettab­ile, anche sullo ius scholae la sinistra non deve avere una posizione ideologica» sbotta Antonio Tajani. Alla fine interviene anche Mario Draghi, ma per tenersi a debita distanza: «Sono proposte di iniziativa parlamenta­re e quindi il governo non prende posizione né io commento». Parole che consentono al sottosegre­tario agli Esteri Benedetto Della Vedova di rilanciare entrambe le «battaglie di civiltà»: «Ora la maggioranz­a non ha alibi. Neppure riguardo a temi come cannabis e ius scholae».

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