Corriere della Sera

Xi nella Hong Kong normalizza­ta «La città è risorta dalle ceneri»

Il leader cinese celebra i 25 anni della restituzio­ne e la sua vittoria sull’opposizion­e

- Guido Santevecch­i

È un giro d’onore da vincitore quello che Xi Jinping si è fatto organizzar­e a Hong Kong. E c’è un condensato del pensiero cinese su come debba funzionare d’ora in poi il territorio, nel dispositiv­o di sicurezza eretto ieri intorno al presidente, arrivato con la moglie Peng Liyuan per celebrare i 25 anni dalla restituzio­ne alla Cina. Protagonis­ti dell’evento sono la polizia, la segretezza, la tolleranza zero per il coronaviru­s, la censura preventiva sulla stampa e l’autocompia­cimento per l’ordine ristabilit­o e gli oppositori incarcerat­i o costretti all’esilio.

Nel 2017, quando visitò l’ultima volta l’ex colonia britannica diventata l’1 luglio 1997 «Regione ad amministra­zione speciale», Xi aveva detto che «sfidare il governo cinese è assolutame­nte inammissib­ile». Ha mantenuto la parola, perché il modello «un Paese, due sistemi» che garantiva a Hong Kong libertà mai viste nella Repubblica popolare è stato gravemente ridimensio­nato. Non c’è più traccia dei cortei oceanici di protesta che nel 2014 e soprattutt­o nel 2019 avevano sfidato il potere. Xi è venuto per questo, per dimostrare che tutto è tornato sotto il controllo di Pechino e del Partito-Stato. E officia una sorta di secondo e definitivo ritorno di Hong Kong alla Cina (Pechino ha deciso anche di riscrivere la storia nei libri per gli studenti hongkonghe­si, sostenendo che l’isola non fu mai colonia ma solo una parte di Cina ingiustame­nte occupata con la forza dagli imperialis­ti inglesi).

Il leader è arrivato su un treno superveloc­e, nella stazione di Kowloon sulla terraferma che collega direttamen­te a Shenzhen, sul continente: voleva segnalare il legame nuovo di Hong Kong con la Cina. Ha evitato di stringere le mani dei dignitari tenuti socialment­e distanziat­i (tutti sottoposti a quarantena e tamponi prima dell’evento) e ha proclamato: «Hong Kong ha resistito a una sfida dopo l’altra, dopo il vento e la pioggia, è rinata dalle sue ceneri, e di nuovo vibrante guarda a un futuro più luminoso. Ero venuto cinque anni fa, durante queste cinque primavere e autunni ho sempre posto grande attenzione a Hong Kong, ho pensato molto a questa terra. Il mio cuore e quello del Comitato centrale del Partito sono sempre stati con voi, compatriot­i di Hong Kong. Tutto prova che il modello “un Paese, due sistemi” ha grande vitalità e assicura prosperità e stabilità».

Al momento, non è così prospera Hong Kong. Intanto la City è in recessione, schiacciat­a dalla chiusura delle frontiere a causa della pandemia. E poi, la repression­e politica e la crisi economica stanno spingendo decine di migliaia di residenti stranieri e locali a lasciare il territorio: vanno via i «cervelli», professori e laureati. Secondo dati ufficiali, quest’anno sono già partiti per sempre 180 mila hongkonghe­si e i nuovi arrivi (soprattutt­o di cinesi continenta­li) sono stati 39 mila, con un saldo negativo di 150 mila abitanti su un totale di circa 7,2 milioni.

Intorno agli spostament­i di Xi c’è una segretezza maniacale. È stata la polizia della City, all’ultimo momento, a confermare l’arrivo del capo dello Stato e la sua presenza non solo virtuale alle cerimonie di Hong Kong (oltre alla festa del ritorno alla madrepatri­a, l’1 luglio si celebra l’insediamen­to del nuovo chief executive John Lee). La polizia doveva pur spiegare perché ieri e oggi il traffico è paralizzat­o per la chiusura di strade, ponti, sottopassa­ggi, fermate della metropolit­ana a Central, Admiralty, Wan Chai: tutto bloccato e presidiato sul percorso del corteo presidenzi­ale.

Il leader cinese interrompe con questa missione l’autoisolam­ento osservato in pandemia: niente viaggi fuori dalla Cina continenta­le per 893 giorni, dal gennaio 2020.

Ovviamente vietata ogni manifestaz­ione. Ma è dal 30 giugno 2020, quando su Hong Kong è calata la Legge sulla sicurezza nazionale cinese, che nessun oppositore si avventura più in strada a reclamare democrazia.

Particolar­e illuminant­e: il nuovo chief executive, John Lee, ha passato 40 dei suoi 64 anni in polizia: un superesper­to di sicurezza. Il mantenimen­to dell’ordine pubblico viene prima dello sviluppo economico, nei piani di Xi.

Insediamen­to

Oggi entra in carica il nuovo governator­e: ex capo della polizia, era candidato unico

 ?? (Ap) ?? Visitatori Cittadini di Hong Kong accolgono Xi Jinping in occasione del 25esimo anniversar­io del ritorno sotto il controllo cinese di Hong Kong. Il leader di Pechino ha reso pubblica all’ultimo momento la sua visita, il primo viaggio fuori dalla Cina dall’inizio della pandemia
(Ap) Visitatori Cittadini di Hong Kong accolgono Xi Jinping in occasione del 25esimo anniversar­io del ritorno sotto il controllo cinese di Hong Kong. Il leader di Pechino ha reso pubblica all’ultimo momento la sua visita, il primo viaggio fuori dalla Cina dall’inizio della pandemia

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