Intesa sulla mascherina nei luoghi di lavoro
Il protocollo tra aziende e parti sociali: non c’è più obbligo, misure disciplinate dagli accordi interni
ROMA La mascherina al lavoro, anche negli uffici e nelle aziende private, non è più obbligatoria. Resta, però, «un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori» e necessario dove non si possa mantenere la distanza.
Lo prevede il protocollo aggiornato per le misure anticovid, sottoscritto ieri al termine di un lungo confronto tra ministero del Lavoro e parti sociali, e in vigore da oggi fino al 31 ottobre. «In una formulazione più snella — commenta il ministro del Lavoro, Andrea Orlando — questo protocollo contiene una serie di misure di prevenzione che tengono conto dell’evoluzione della situazione pandemica. Una semplificazione importante del quadro di regole ma non un liberi tutti, considerata l’impennata dei contagi di questi giorni».
Tra gli altri aspetti affrontati, la disponibilità di mascherine più filtranti (Ffp2), raccomandate per i fragili e per chi lavori in determinati contesti e dove non si possa mantenere la distanza di un metro, l’incentivo allo smart working e agli ingressi scaglionati, la sanificazione periodica degli ambienti.
«Quello raggiunto con questo protocollo è un risultato molto importante, frutto del confronto e della partecipazione attiva delle parti sociali — sottolinea il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra —. Afferma la centralità della valutazione specifica e l’individuazione delle misure necessarie per ogni contesto lavorativo, sulla base di regole certe. Il protocollo aziendale aggiornato dovrà declinare dove, quando e per chi sarà obbligatorio l’uso delle mascherine Ffp2: nei luoghi al chiuso e con maggiore affluenza di persone».
Nessun cambiamento per i lavoratori della pubblica amministrazione. «Le indicazioni delle Funzione pubblica non sono cambiate», ha fatto sapere il ministero guidato da Renato Brunetta.
Le misure aggiornate s’inseriscono in una situazione di contagio profondamente mutata rispetto a qualche settimana fa. L’Organizzazione mondiale della Sanità si aspetta «alti livelli di Covid quest’estate in Europa» e chiede un attento monitoraggio del virus dopo che i casi giornalieri sono triplicati nell’ultimo mese. Anche in Italia gli indici sono in rialzo: i nuovi casi sono cresciuti del 50,4% in una settimana, secondo la rilevazione della fondazione Gimbe. Negli ultimi due giorni i contagiati rilevati sono stati oltre 177 mila, 94.165 mila mercoledì e 83.274 mila ieri, e gli attualmente positivi accertati sono più di 770 mila. Aumentano anche i ricoveri: i posti letto occupati da pazienti Covid sono il 10 per cento nei reparti ordinari e il 3 per cento nelle rianimazioni. Le vittime ieri sono state 59, una in meno del giorno prima.