«Pronta a un faccia a faccia con Haggis»
L’incidente probatorio della 28enne che accusa di stupro il premio Oscar
La ventottenne inglese che accusa il regista Paul Haggis di violenza sessuale, ritornerà presto in Inghilterra dove vive la sua famiglia, dopo un veloce passaggio in Francia. A Brindisi, nelle otto ore dell’incidente probatorio di mercoledì sera, ha confermato tutti gli abusi subiti a Ostuni, dal 12 al 15 giugno scorsi, nei tre giorni di convivenza con il premio Oscar, che dal canto suo ha categoricamente rigettato ogni addebito.
Haggis ha ribadito di ritenersi innocente ed estraneo ad ogni reato. Quanto a lei, non immaginava di restare traumatizzata dall’incontro casuale con il regista. Alcuni mesi fa lo aveva visto per la prima volta a Montecarlo durante un festival del cinema. Secondo il suo avvocato Carlo Strata, di Torino, aveva instaurato un dialogo «molto garbato e rispettoso con messaggi prima su Instagram e poi su WhatsApp, mai dal contenuto dubbio». L’incontro nel principato di Monaco era stato del tutto fortuito, ma per la ventottenne poteva rappresentare un’opportunità professionale. Antropologa, ma anche laureata in legge, era alla ricerca di un lavoro. Il cinema poteva essere un settore lavorativo come un altro per chi, come lei, parla anche francese, tedesco e giapponese, spiega il suo avvocato. Non aspirava a diventare attrice e mai si è presentata ad Haggis sotto questa veste. Il mondo del cinema è un’industria e non richiede soltanto figure artistiche, diceva la ragazza, ma con la sua formazione poteva essere impiegata nel settore commerciale o finanziario. «È una ragazza molto intelligente e preparata — osserva l’avvocato Strata — in quel periodo stava già facendo colloqui di lavoro ed era anche alla ricerca eventuale di uno stage. Questa del cinema era un’occasione come altre». L’avvocato Strata conferma che la giovane ha dato totale disponibilità ad essere sentita ancora «per ulteriori chiarimenti, perché si possa togliere ogni dubbio e ogni velo. Lei non si sottrarrà a nulla, neanche a un eventuale confronto con Haggis». Intanto l’avvocato barese Michele Laforgia ha depositato istanza di revoca degli arresti domiciliari cui è sottoposto il regista dal 19 giugno per i reati di violenza sessuale e lesioni aggravate. «L’istanza di revoca — spiega il legale — si basa non solo sulla assenza di lesioni da rapporto sessuale, ma anche sulla base degli esiti del lungo incidente probatorio».
Le indagini, intanto, proseguono per ottenere riscontri e testimonianze necessari a dare fondamenti certi alle versioni diametralmente opposte fornite da Haggis e dalla giovane inglese degli stessi fatti.
Antropologa
L’avvocato Strata: la mia cliente non si è mai presentata come un’aspirante attrice