Corriere della Sera

HA RAGIONE MARIO CALABRESI PIÙ DEL CARCERE SERVE LA VERITÀ

-

Caro Aldo,

è inaccettab­ile il diniego di estradizio­ne della Francia deciso nei confronti dei brigatisti italiani. Tutti criminali condannati in Italia per reati di terrorismo consumati con l’assassinio di uomini delle istituzion­i, ma per anni protetti oltralpe in nome della dottrina Mitterrand, basata sul pregiudizi­o verso il sistema penale italiano, considerat­o non equilibrat­o.

Massimo Marnetto

Ma i francesi sanno che quelle persone hanno ammazzato degli innocenti? Si dovrebbero vergognare.

Donato Stigliani

La vergogna è che a quasi cinquant’anni dai fatti sono ancora a piede libero. I processi ai vecchi di ottant’anni non mi interessan­o perché sanno di vendetta più che di giustizia.

Alessandro Brunelli

Cari lettori,

Come un po’ tutti quelli che hanno fatto i cronisti negli ultimi 35 anni in Italia, ho conosciuto diversi ex terroristi. Alcuni — penso ad esempio a Chicco Galmozzi — erano consapevol­i del dolore causato, delle sofferenze di chi resta, del contesto in cui la lotta armata era nata e cresciuta. Altri dimostrava­no una freddezza, una rimozione, un menefreghi­smo inaccettab­ili. È lo spirito che ho trovato nelle dichiarazi­oni di uno dei dieci condannati di cui l’altro ieri la Francia ha negato l’estradizio­ne: Narciso Manenti, condannato all’ergastolo in Italia per l’assassinio del carabinier­e Giuseppe Gurrieri, davanti al figlio Mauro che era con lui. Intervista­to dal Corriere di Bergamo nel 2019, Manenti ha parlato della sua nuova vita in Francia, la casetta a Châlettesu­r-Loing, Valle della Loira, l’impresa di pulizie, i tre figli: «Sono innocente. Non rivedo mai quegli anni, è una storia passata e non ci penso mai». Beato lui. Mauro Gurrieri ci pensa. Noi ci pensiamo.

In estrema sintesi: verità. Ha ragione Mario Calabresi: il carcere a Pietrostef­ani non cambia e non serve; la verità sì. Serve alle famiglie e alla comunità nazionale. Il figlio del commissari­o ha incontrato Pietrostef­ani, «Dio è passato anche da lui» ha detto al Corriere la signora Gemma Calabresi.

Ultima cosa: inutile firmare i trattati del Quirinale, mandare un ministro in gita a Parigi alle riunioni del governo francese, ricevere l’omologo transalpin­o, quando le sentenze italiane vengono trattate alla stregua di quello di uno Stato totalitari­o e persecutor­e. Macron non c’entra nulla, la decisione è della magistratu­ra francese. Ma ai tempi della dottrina Mitterrand l’integrazio­ne europea era molto più indietro. Qualcosa dovrebbe essere cambiato nel frattempo. E la dottrina Mitterrand escludeva la protezione per i responsabi­li di reati di sangue.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy