«Follow Me», la grinta di Senhit nel mix di pop e reggaeton
Un brano tutto da ballare che si muove fra il pop e il reggaeton, fra l’inglese e lo spagnolo: Senhit torna a far sentire la sua energia contagiosa con «Follow Me», singolo in uscita l’8 luglio che la vede duettare con il rapper canadese Tory Lanez: «Mi piace l’idea di contaminare, io nasco pop, amo queste collaborazioni internazionali e al tempo stesso in futuro ho voglia di tornare a cantare anche in italiano — racconta —. Il titolo della canzone strizza l’occhio al mondo dei social e il mood del pezzo punta molto sulla grinta che è quel che più mi caratterizza».
Nata a Bologna 42 anni fa, Senhit lo scorso anno è arrivata in finale all’Eurovision dove ha rappresentato (per la seconda volta) San Marino con «Adrenalina». Quest’anno ha presentato invece le finali del contest che ha portato alla selezione del concorrente della piccola Repubblica, esperienza che ripeterà anche nel 2023: «Restare nella famiglia di Eurovision mi piace, sono felice che sia tornato a essere molto seguito anche in Italia».
Artista dalla vocazione internazionale, passata da collaborazioni con Marracash, Benny Benassi e Steve Aoki, Senhit ha già in cantiere un prossimo album: «Stiamo lavorando su un altro singolo per ottobre, una mid-ballad più intima. E poi ci sarà un disco che arriverà però nel 2023». Nel frattempo, quest’estate sarà in tour fra Polonia, Spagna e Portogallo e non mancano neanche gli impegni italiani: «Ho tanta voglia di ballare e coinvolgere, di urlare tutta la mia adrenalina», esclama.
L’occasione perfetta sarà domani sera, quando canterà sul palco del Pride di Milano, dando anche un assaggio della nuova «Follow Me»: «Il Pride è la situazione ideale, la gente non solo ha voglia di ribadire i propri diritti, ma anche di divertirsi, e io sono la persona giusta al momento giusto — ride la cantante —. Sono sempre pronta ad affermare la dignità e l’uguaglianza ed è importantissimo farsi sentire perché negli ultimi anni si sono mosse tante cose, ma più a livello di comunità che di politica». Figlia di genitori eritrei, Senhit guarda anche ai dibattiti di questi giorni sullo ius scholae e la cittadinanza: «Io sono stata davvero fortunata, ho avuto la cittadinanza italiana indirettamente grazie ai miei che hanno dovuto studiare e fare esami per averla. Bisogna lottare anche per questa cosa qua».