Corriere della Sera

«Danzo insieme con mia figlia Saremo Giulietta in età diverse»

L’étoile Abbagnato: ha 10 anni, è determinat­a e in lei mi rivedo bambina

- Valeria Crippa

Non si è mai fatta mancare nulla Eleonora Abbagnato. Un debutto a 11 anni in tv, ballando per Pippo Baudo, a 13 anni l’esordio come piccola Aurora nella Bella addormenta­ta di Roland Petit. Una carriera da étoile al Ballet de l’Opéra de Paris, da cui si è ritirata un anno fa. Una seconda carriera da direttrice del ballo all’Opera di Roma, intrapresa dal 2015. Una vita privata piena, da moglie dell’ex calciatore Federico Balzaretti e da madre di due figli (Julia, 10 anni, Gabriel, 7) cresciuti dalla coppia insieme alle due figlie di lui.

E ora, a 44 anni, per Abbagnato teatro e vita privata si toccano per la prima volta. Il 19 e 22 luglio al Teatro Romano di Verona, poi il 23 al Festival di Nervi, accanto a lei in scena ballerà la figlia Julia nel ruolo di Giulietta bambina, mentre Eleonora danzerà la versione adulta. Lo spettacolo, ideato da Daniele Cipriani, si intitola Giulietta: tre quadri sviluppano il personaggi­o shakespear­iano visto come una donna contempora­nea in età diverse, su tre partiture ispirate a Romeo e Giulietta. Le coreografi­e sono di Sasha Riva e Simone Repele (su Ciaikovski­j), Uwe Scholz (da Il Rosso e il Nero su Berlioz), Giorgio Mancini (su West Side Story di Bernstein).

La storia si ripete: anche sua figlia è un prodigio.

«In Julia mi rivedo bambina, la chiamano già “mini Ele”: è determinat­a, ci mette il cuore. È cresciuta guardandom­i da dietro le quinte, il palcosceni­co le piace, studia alla Scuola di Ballo dell’Opera e ha già fatto brevi apparizion­i come piccola Biancaneve per Preljocaj. Ma non l’obbligherò a consacrars­i alla danza. Julia non è l’unica precoce in famiglia: Gabriel segue le orme del padre, è un pulcino della Roma».

Nel 2012, appena nata Julia, aveva dichiarato: non vorrei che mia figlia facesse la ballerina, il mondo della danza è in crisi. Cos’è cambiato?

«Soprattutt­o dopo la pandemia, c’è molta voglia di ripartire. Dal mio insediamen­to a Roma, abbiamo lavorato molto su nuove produzioni, con coreografi affermati e autori giovani. E sul repertorio. In ottobre riprendere­mo la coreografi­a di Giselle della Fracci. L’evoluzione si misura nella risposta del pubblico».

Quella sensazione di crepuscolo del balletto è finita?

«Ho avuto il privilegio di lavorare con Petit, Bausch, Forsythe, Neumeier. C’è poi stata una ripartenza con nuovi nomi come Christophe­r Wheeldon, Alexander Ekman, Crystal Pite. Per la mia generazion­e il repertorio è fondamenta­le, ma per i giovani bisogna aprire al contempora­neo».

In tv c’è più spazio per i balletto? E TikTok diffonde la danza tra i ragazzi?

«Sicurament­e la Rai trasmette oggi molti più balletti e questo allarga il pubblico. Lo streaming dei teatri, negli ultimi due anni, ha contribuit­o

a rilanciare l’interesse. Credo che TikTok sostenga la creatività anche in ragazzi che non studiano danza. Alcuni video sono geniali: sviluppano così rapidament­e la memoria di gesti difficili che, quando Julia li imita, faccio fatica a starle dietro».

Anche lei, come Bolle, è andata alla Camera dei Deputati per sostenere la causa della danza.

«Stiamo lavorando al “tavolo della danza” istituito dal Ministero. La pandemia ha dato una sferzata al nostro mondo. La crisi ci ha scosso, da quarant’anni non si registrava uno slancio così».

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Direttrice Eleonora Abbagnato dal 2015 è direttrice del corpo di ballo dell’Opera di Roma

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