«Io senza terzo mandato non sono una vittima Resto nel Movimento»
Cancelleri: lasciare la politica? Ne riparleremo
«Io non sono un problema. Semmai la soluzione». Parla Giancarlo Cancelleri, la prima «vittima sacrificale» della regola del doppio mandato. «Non c’è nessuna vittima di una regola. Una regola è tale perché appartiene a un movimento che la vuole tenere». Nisseno, classe ’75, al fianco di Beppe Grillo dagli anni del Vaffa, candidato due volte alla presidenza della Regione Sicilia, viceministro alle Infrastrutture dell’esecutivo Conte II, e oggi sottosegretario del governo Draghi.
Eppure sembrava che ci potesse riprovare una terza volta per Palazzo d’Orleans.
«Si è avviato un ragionamento sull’ipotesi del terzo mandato che si sarebbe dovuto fare serenamente, invece è finita che sono diventato io il pomo della discordia».
A quel punto ha preferito farsi da parte.
«Ripeto, appunto, non sono un problema ma la soluzione. La mia storia parla da sé: sono sempre stato a servizio del M5S e lo sarò sempre. E da domani sarò in pista per Barbara Floridia».
È amareggiato?
«No, molto motivato. Si può fare politica in tanti modi. Ieri mi sono preso una giornata di riposo ma dopo 24 ore si riparte con più passione di prima».
È stato un errore introdurre la regola dei due mandati? «No».
Qual è il suo rapporto oggi con Beppe Grillo?
«Tutto quello che ho letto su antiche ruggini appartiene alla sfera delle non verità. Io devo tutto a Beppe politicamente parlando. È stato un maestro di comunicazione ed è una persona che mi è stata sempre vicina nei momenti importanti».
C’è stata una spinta reale per la sua ricandidatura?
«Una grandissima spinta. Sto ancora oggi ricevendo un sacco di messaggi e telefonate di colleghi dispiaciuti di non vedermi candidato».
Cosa ha pensato quando Luigi Di Maio ha lasciato il Movimento?
«Luigi ha maturato una visione diversa dal M5S, ci siamo sentiti e gliel’ho detto. Adesso dovrà trovare spazio in una zona, quella centrale, già di suo affollata. Non toglie nulla al Movimento perché la sua strada, da tempo, era incompatibile con la nostra. Ma devo dire che mi ha chiamato e si è mostrato dispiaciuto per il mio passo indietro alle Regionali siciliane».
C’è stato un momento in cui ha pensato di lasciare il Movimento per seguirlo?
«Mai. Il Movimento è casa mia. Né tantomeno Luigi ha cercato di convincermi».
Nel 2023 lascerà la politica attiva?
«Ne riparleremo quando non rivestirò più l’incarico all’interno del governo Draghi».
” Si può fare politica in tanti modi Devo tutto a Grillo, è stato un maestro di comunicazione ed è una persona che mi è stata sempre vicina nei momenti importanti