Corriere della Sera

Il primo stop dei giudici a un progetto del Pnrr A Bari ferrovia bloccata

La decisione del Tar. L’opera vale 406 milioni

- Di Michelange­lo Borrillo

MILANO A Melendugno, in provincia di Lecce, erano stati gli ulivi a bloccare il gasdotto Tap. Sulla linea ferroviari­a Adriatica la tutela della nidificazi­one degli uccelli fratini ha rimandato, per due decenni, il raddoppio dei binari tra Termoli e Lesina. Adesso, nuovamente in Puglia, è il «parco che non c’è» a bloccare un’altra grande opera, la parte Sud del Nodo ferroviari­o di Bari. Una infrastrut­tura prevista fin dal 2001 che vale 406 milioni di cui più della metà, 205, finanziati attraverso il Pnrr. L’impegno del Piano nazionale di ripresa e resilienza, però, dal 1° luglio è a rischio a causa dello stop ordinato dal Tar Puglia che mette in crisi i tempi di realizzazi­one dell’opera, avviata nel 2019 con la deviazione della Strada Statale 16 in modo da dar spazio ai nuovi binari per un tratto di 10 chilometri. Si tratta, in pratica, del primo grande progetto previsto dal Pnrr bloccato da giudici amministra­tivi.

Nel dettaglio, il Tar Puglia (terza sezione, presidente Orazio Ciliberti) ha sospeso il progetto della nuova rete ferroviari­a nella zona di Lama San Giorgio accogliend­o l’istanza cautelare del Comitato «Le Vedette della Lama» e del Comune di Noicattaro contro Regione Puglia, Città metropolit­ana di Bari, Soprintend­enza, ministeri di Cultura, Infrastrut­ture e Transizion­e ecologica e Rfi. Motivo? I ricorrenti avevano evidenziat­o come il tracciato individuat­o per il passaggio dei binari ritela. cadesse in una zona con alberi secolari (ulivi e carrubi, con qualche cespuglio di orchidee) e un insediamen­to archeologi­co, che però Regione Puglia e Soprintend­enza non avevano giudicato degni di tu«Questa per noi è una grande vittoria — ha commentato sulla sua pagina Facebook il sindaco pentastell­ato di Noicattaro, Raimondo Innamorato — e proseguire­mo questa azione a tutela di un territorio di pregio che vogliamo sia valorizzat­o con l’istituzion­e del Parco naturale regionale “Lama San Giorgio e Giotta”».

E adesso che succede? Stando all’ordinanza del Tar, «l’assenza di alternativ­e localizzat­ive e/o progettual­i» non sarebbe stata adeguatame­nte motivata dai pareri tecnici, mentre «alternativ­e sembrerebb­ero essere emerse nel corso del procedimen­to». Così i giudici amministra­tivi hanno ordinato alla stessa Regione Puglia di riesaminar­e il progetto individuan­do quello «idoneo meno impattante da un punto di vista ambientale e paesaggist­ico», tenendo conto delle questioni sollevate dai ricorrenti e con il loro stesso coinvolgim­ento. L’udienza di merito si discuterà il 18 gennaio 2023, cioè fra più di sei mesi. E questo stop ai lavori — fanno sapere da Rfi — mette in crisi i tempi di realizzazi­one dell’opera e, quindi, l’impegno di 205 milioni del Pnrr.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy