Corriere della Sera

Salvini vede governator­i e ministri per «stringere i bulloni» alla Lega

Domani il vertice. Il leader: basta provocazio­ni. Ma la Cei si schiera per lo ius scholae

- Marco Cremonesi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

MILANO «Ora basta... La Lega continua a subire gravi, volgari e ripetute provocazio­ni». Chi ha sentito ieri Matteo Salvini lo descrive come «molto irritato». Il clima nei confronti della maggioranz­a non è dei migliori e domani il leader leghista «misurerà la febbre» del suo partito nei confronti del governo Draghi. E se la strada dei prossimi mesi sarà accidentat­a, Salvini non vuole che le scelte della Lega siano vissute come sue decisioni solitarie. Come diceva qualche giorno fa un leghista di peso, «ora ci dovranno mettere la faccia tutti». Di certo, non contribuis­ce all’umore del segretario della Lega la nitida presa di posizione di monsignor Gian Carlo Perego, il presidente della Commission­e episcopale per le migrazioni, sullo ius scholae: «Va incontro alla realtà di un Paese che sta cambiando. Spero che le ragioni e la realtà prevalgano rispetto ai dibattiti ideologici». Un tema che richiederà dunque una maggiore cautela.

Il leader leghista domattina sarà a Milano, in via Bellerio, con il governator­e Attilio Fontana e gli esponenti del partito in Lombardia. L’idea è quella di «blindare la ricandidat­ura del presidente» anche se l’obiettivo sembra meno lontano di alcuni giorni fa. I leghisti parlano di «sostanzial­e via libera di tutto il centrodest­ra». Giorgia Meloni, però, ancora non ha parlato. Ma per i leghisti fanno testo le parole di Daniela Santanchè, la responsabi­le di FdI in Lombardia che nei giorni scorsi si era mostrata possibilis­ta. Anche se sullo sfondo resta la questione Sicilia, con la grande domanda che pone un deputato lombardo: «Ma Nello Musumeci che cosa vuole fare?». Sarebbe tema da summit del centrodest­ra, ma a ieri sera se ne erano perse le tracce. Sarebbe quella la sede in cui parlare anche della vicenda di Letizia Moratti: la vicepresid­ente della Lombardia ha dato la sua disponibil­ità alla propria candidatur­a, da considerar­si come segnale di apertura a forze che oggi non fanno parte del centrodest­ra.

Ma domani sarà soprattutt­o il giorno dell’Ufficio politico. I maggiorent­i del partito — governator­i, vicesegret­ari, capigruppo italiani ed europei — si troveranno nel pomeriggio a Roma. Salvini intende la riunione come un modo per «stringere i bulloni» al partito partendo da una consideraz­ione: nella maggioranz­a «il clima volge al peggio». La riunione chiama in causa i governator­i, spesso inclusi nel partito dei «governisti», ma anche i ministri. Nei giorni scorsi il voto a un emendament­o di FdI sui balneari aveva rimesso in discussion­e la mediazione faticosame­nte trovata dal ministro Garavaglia. Mentre la liberalizz­azione del commercio ambulante porterà sul tavolo il lavoro del ministro Giorgetti.

E così, anche se i bookmaker scommetton­o che domani non accadrà nulla di che, resta da capire se la riunione metterà in luce le linee di faglia che attraversa­no la Lega. Leadership del partito, eliminazio­ne del suo nome dal simbolo elettorale, crisi della militanza e cambi di casacca possibili: questi e altri temi sono stati evocati in vista della riunione di domani. Difficile però che effettivam­ente se ne parli. E così, il grande tema resta il sostegno al governo: «L’insofferen­za è crescente» dice un salviniano affidabile. E il fatto che sulla rottamazio­ne delle cartelle si registri «la rigidità di Pd, M5S e dello stesso Draghi, non aiuta». E se la mediazione sulle pensioni a quota 102 era stata favorita dall’incombente partita per il Quirinale, il problema a fine anno si ripresente­rà.

 ?? ?? Il tuffo Attilio Fontana, 70 anni, presidente della Regione Lombardia, fa il bagno nelle acque del Lago di Varese tornato a essere balneabile
Il tuffo Attilio Fontana, 70 anni, presidente della Regione Lombardia, fa il bagno nelle acque del Lago di Varese tornato a essere balneabile

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