Il Nobel Parisi sulle mascherine «Assurdo ridurre l’obbligo»
La replica di Bassetti: non ha competenze. «Contagi e polmoniti virali in aumento»
ROMA L’aumento dei contagi non è più solo evidente, ma esponenziale. E le conseguenti ragioni di allarme arrivano da più fonti: ospedali, medici di famiglia, esperti. Sembra vacillare anche la rassicurazione che la contagiosissima variante Omicron 5, ormai prevalente anche in Italia, determini forme di malattia più lievi: tornano le polmoniti e i ventilatori.
Il Nobel per la fisica Giorgio Parisi — che dall’inizio del Covid segue l’andamento della pandemia — è tranchant: «È assurdo che si sia ridotto l’obbligo della mascherina sui luoghi di lavoro. Non è sensato in un momento in cui l’epidemia sta aumentando». Quindi calcola: «I casi raddoppiano in poco più di dieci giorni e i ricoveri, fra dieci giorni, potranno superare i 10 mila nei reparti ordinari, mentre gli ingressi nelle terapie intensive sono raddoppiati rispetto a un mese fa. Siamo in zona di chiaro aumento di casi esponenziale, solido e costante da quasi due settimane». È possibile quindi, che gli ospedali possano tornare «in una situazione di sofferenza». Polemica la reazione di Matteo Bassetti: «È un po’ come quando durante i Mondiali di calcio sono tutti Ct — ironizza l’infettivologo — senza nessuna competenza. Nutro un rispetto straordinario per Parisi, un orgoglio nazionale, ma qualche volta si può anche dire che non si risponde di argomenti non conosciuti».
Ma l’allarme è innegabile. I medici di famiglia parlano di un «boom di infezioni mai osservato prima». L’Istituto superiore di sanità comunica di aver rivelato un incremento delle concentrazioni virali nelle acque reflue del 30% in due settimane e stima un forte aumento di contagiati non noti ai sistemi di sorveglianza «per sottodiagnosi o autodiagnosi», cioè i tamponi fatti a casa. E poi il servizio sanitario di urgenza 118 segnala che tornano ad aumentare i casi di «polmonite da Covid» e che il numero altissimo di casi non sintomatici riscontrati nei pronto soccorso sono «indice di una circolazione virale elevatissima». E ampiamente sottostimata: secondo alcuni esperti i positivi noti sono il 50% del totale reale.
Anche i dati di ieri confermano l’andamento in deciso rialzo della curva: 84.700 i nuovi casi (sette giorni fa erano 56 mila), 63 i morti, tasso di positività al 26%. Gli attualmente positivi sono vicinissimi alla soglia psicologica del milione: 965.564. Aumentano nell’ordine di duecento al giorno i ricoveri in area medica, più lieve la crescita di degenti in rianimazione (11).
La maggior preoccupazione è che torni a farsi insostenibile la pressione sugli ospedali, che già segnalano difficoltà in alcune regioni. «Ricominciamo a vedere forme di polmoniti virali che richiedono la ventilazione assistita», avverte Mario Balzanelli, presidente del Servizio 118. Anche per lui «le mascherine Ffp2 dovrebbero essere obbligatorie negli ambienti chiusi o sovraffollati». Ma Bassetti ridimensiona: «Polmoniti? A me risulta che gli intubati con il Covid siano pochissimi».