Il Drago vince il Palio della rinascita
Siena, corsa a sei per gli infortuni ai cavalli e a un fantino. Il finale al fotofinish. Nancy Pelosi tra il pubblico
SIENA È della contrada del Drago con il cavallo Zio Frac e il fantino Giovanni Atzeni detto Tittia (terza vittoria consecutiva e otto corse vinte) il Palio della Rinascita. Il più incredibile, straordinario, emozionante e drammatico mai visto a memoria d’uomo a Siena. Hanno corso solo sei contrade (nessuna delle quali nemiche) su dieci per i lievi infortuni dei tre cavalli di Istrice, Civetta e Leocorno e la rovinosa caduta al canape, la corda della partenza, di Stefano Piras detto Scangeo, il fantino del Bruco.
Dopo due anni di astinenza e quattro kermesse annullate per la pandemia è stata un’edizione che nessuno si sarebbe aspettata così unica e incredibile. E i brividi e i continui colpi di scena hanno scosso i 20 mila di piazza del Campo e i telespettatori che hanno seguito la «carriera» nella diretta trasmessa da La7.
La partenza si è fatta attendere per quasi un’ora con il mossiere Renato Bircolotti, aretino, professione starter negli ippodromi, costretto a fermare la partenza cinque volte. Il finale è stato al fotofinish con il Drago che l’ha spuntata per pochi centimetri sulla Torre.
Alla kermesse ha assistito come ospite speciale Nancy Pelosi. La speaker del Congresso americano, terza carica istituzionale degli Stati Uniti, ha seguito con entusiasmo la manifestazione insieme al sindaco di Siena, dopo aver visitato i tesori artistici della città, e il rito bellissimo del corteggio storico, della carica dei carabinieri a cavallo e delle interminabili mosse di cavalli e fantini davanti al canape.
Sino alla vittoria finale, il corteo del Drago, con il cavallo in testa, l’entrata nella cattedrale per il Te Deum urlato con le lacrime agli occhi dai contradaioli per ringraziare il Cielo di aver conquistato il drappellone, il dipinto-trofeo quest’anno dipinto dall’artista inglese Emma Sergeant. E infine la lunghissima notte dei festeggiamenti.
Il palio dedicato alla Madonna di Provenzano non è stato un evento facile. L’esclusione di Civetta e dell’Istrice (la contrada favorita) per il leggero infortunio in prova dei cavalli ha suscitato polemiche asperrime e una protesta dei contradaioli, soprattutto quelli della Civetta, che hanno inscenato un sit-in in piazza del Campo e hanno rinunciato a partecipare con gli sbandieratori al corteo storico. Il sindaco di Siena, De Mossi, ha parlato di una «decisione sofferta ma inevitabile, pensata e documentata» e decisa per il bene dei cavalli che è e resta uno dei principi fondamentali del Palio e anche se gli infortuni sono stati leggeri e per fortuna «non hanno pregiudicato la salute dei cavalli che presto torneranno a correre». Parole confortanti che però non sono bastate ad evitare una denuncia che l’associazione animalista Aidaa ha presentato in Procura contro gli organizzatori del Palio. Poi, ancora prima della partenza, un nuovo infortunio di Volpino il «barbero» del Leocorno e infine, come se non bastasse, la rovinosa caduta quasi da fermo di Scangeo, il fantino del Bruco.