Corriere della Sera

Sinner-Alcaraz, il futuro è già qui L’erba di Wimbledon è più verde

Sfida Next Gen tra predestina­ti negli ottavi, fuori Sonego e la numero 1 Swiatek

- Gaia Piccardi

Uno è dell’estremo nordest dell’Italia, l’altro del profondo sud della Spagna, in spogliatoi­o si parlano in un esperanto di loro creazione («Un misto delle due lingue» lo definisce l’azzurro), sono nati a 627 giorni di distanza, viaggiano lontani sei posizioni in classifica (n.13 contro n.7) e gli dei del tennis hanno deciso che il futuro debba essere loro.

Nel Wimbledon senza russi e senza punti che oggi festeggia i primi cent’anni del campo centrale in Church Road, nella domenica di mezzo per la prima volta (senza esigenze meteo) consacrata ai gesti bianchi — sic transit gloria middle sunday —, Jannik Sinner ha appuntamen­to con Carlos Alcaraz sull’erba più famosa del pianeta: secondo match di ottavi di finale sul centrale, il terzo nella vite parallele di chi è destinato a dominare il tennis. Certo i libri dei record citano la sfida autunnale dell’anno scorso sul veloce di Parigi Bercy (Alcaraz in due set lottati: 7-6, 7-5) ma a livello di challenger ci sono i tre set di Alicante 2019 (Alcaraz 6-2, 3-6, 6-3), era terra all’aperto, in tre stagioni sono cresciuti molto entrambi. Carlos è più atleta, già uomo, la manica bianca sul braccio destro protegge il gomito infortunat­o che l’ha costretto a rinunciare al Queen’s, quell’antipasto di Wimbledon che Matteo Berrettini ha divorato in un boccone prima di farsi trovare abbracciat­o al Covid, ma questa è un’altra storia. Jannik è lo spilungone che lotta con i malanni dall’Australia (piedi, anca) ma dopo aver rivoluzion­ato il team (Jerome Bianchi fisioterap­ista, Umberto Ferrara preparator­e atletico) pare aver trovato una nuova stabilità psicofisic­a (quella, sia pur precaria, che ha permesso ieri a Kyrgios di eliminare il n.4 Tsitsipas). In comune hanno la mentalità vincente e la scarsissim­a abitudine all’erba: lo spagnolo sul verde ha giocato 5 match in carriera (il primo a Wimbledon 2021) e l’italiano 11 (debutto a s’Hertogenbo­sch 2019), un’enormità al confronto, se non fosse che l’allievo di Carlos Ferrero va e impara di fretta. «Sull’erba devi giocare aggressivo, andare a rete, non voglio lasciare che il mio avversario detti i ritmi di gioco» è ciò che Carlos ha capito del verde. «Io mi sento ogni partita più a mio agio, quando sono arrivato a Londra l’obiettivo era passare il primo turno, adesso mi diverto e lo scenario è cambiato» la risposta a distanza di Jannik.

Negli ottavi made in Usa (Tiafoe, Paul, Fritz, Nakashima: tutti sotto i 26 anni), mentre nel torneo femminile la francese Alize Cornet interrompe la striscia vincente (37 match) della numero 1 Iga Swiatek spalancand­o il tabellone a qualsiasi spiffero, Sinner e Alcaraz sono la Next Gen che l’Europa prova a esportare a Wimbledon, Nadal (spietato killer di Sonego ieri) e Djokovic (oggi contro un altro giovinastr­o, l’olandese 25enne van Rijthoven, uscito vivo dallo spicchio di Opelka) permettend­o.

Next Gen a confronto Il n.13 contro il n. 7, terzo confronto in carriera: lo spagnolo è avanti 2-0

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 ?? (Epa, LaPresse) ?? Rivali Jannik Sinner (in alto), 20 anni, numero 13 della classifica, e Carlos Alcaraz, 19, numero 7
(Epa, LaPresse) Rivali Jannik Sinner (in alto), 20 anni, numero 13 della classifica, e Carlos Alcaraz, 19, numero 7

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