Manifestazioni da Milano a Roma: fiducia al premier, resti a Palazzo Chigi
Calenda: italiani stanchi di vedere un esecutivo serio messo in discussione da un gruppo di scappati di casa. Boschi: serve la guida di Draghi
ROMA Si sono mobilitati a Roma, Milano, Torino, Firenze. Un unico obiettivo: dire a Mario Draghi di rimanere alla guida del Paese. Centinaia e centinaia di persone per manifestazioni che sono state organizzate in una manciata di ore, grazie alla determinazione di un ragazzo, Manfredi Mumolo, che ha 20 anni, studia Scienze Politiche ed è un attivista di Italia Viva.
C’erano i partiti nelle piazze, quello di Renzi, e poi Azione, e +Europa, a Milano e a Torino pure il Partito democratico. Ma c’erano anche cittadini comuni, a Roma persino un senza tetto che plaudiva Draghi per la sua sensibilità per chi vive ai margini.
Nella capitale la manifestazione si è tenuta in piazza San Silvestro, a poche decine di metri da Palazzo Chigi.
A Milano i manifestanti erano davanti al palazzo del Comune, in piazza della Scala, lì dove in un primo momento avrebbero dovuto manifestare anche gli esponenti di Fratelli d’Italia, un flash mob — anche questo improvvisato — con obiettivo contrario: andare al voto subito.
Alla fine il flash mob si è tenuto davanti alla prefettura e lì si sono ritrovate alcune decine di persone guidate da Ignazio La Russa, vice presidente del Senato, da Daniela Santanchè, coordinatrice lombarda di Fratelli d’Italia, e dall’assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato della Regione Lombardia.
Per le manifestazioni pro Draghi sono stati scelti i luoghi istituzionali per un obietStelle, tivo che punta a sostenere l’istituzione. A Torino i manifestanti erano sotto Palazzo di Città. A Firenze davanti a Palazzo Strozzi. Nella città della Mole c’erano anche esponenti di «Buona Destra», accanto al sindaco del Partito democratico Stefano Lo Russo.
A Roma la manifestazione più numerosa, con i big dei partiti. Maria Elena Boschi, capogruppo alla Camera di Iv, Ivan Scalfarotto, sottosegretario all’Interno, e Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, il partito che per il premier ha lanciato anche una petizione, centomila le firme raggiunte. «Ci sono tante sfide da affrontare e ci serve la guida di Draghi», ha detto Boschi. E ha poi aggiunto: «Se però non troveremo una soluzione da qui a mercoledì la strada alternativa è solo quella del voto».
Per Azione c’era il leader, Carlo Calenda, deciso e combattivo: «In questa piazza ci sono gli italiani che si sono stufati di vedere un governo serio e un presidente del Consiglio, considerato l’italiano più autorevole nel mondo, messi in discussione da un gruppo di scappati di casa, i 5 e un gruppo di irresponsabili, Lega e Forza Italia, ormai un partito unico che parla di elezioni».
Per +Europa sono scesi in piazza il presidente Riccardo Magi e il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova. Che ha analizzato: «Di andare al voto non c’è nessuna paura — dice Della Vedova — se non si va adesso si va tra 6 mesi, ma rinunciare alla leadership di Mario Draghi con mesi di anticipo sarebbe incomprensibile all’estero e controproducente in Italia».
A Milano cartelli originali. Come quello di un drago pompiere, con tanto di elmetto rosso, che non usa mezzi termini: «Draghi deve restare per il bene del Paese».
Dello stesso tenore tutti gli altri striscioni che colorano la piazza della Scala.
È scesa in piazza anche una ragazza ucraina, fasciata dalla bandiera del suo Paese, ci ricorda l’orrore della guerra e auspica la pace, e non ha dubbi con il suo striscione: «Draghi è la risposta».
C’era anche chi contestava davanti a Palazzo Marino, qualche nostalgico no-vax improvvisato no-Draghi: sono stati subito emarginati.
Il flash mob di FdI
Flash mob di Fratelli d’Italia alla prefettura di Milano. La richiesta: andare subito al voto